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Sulla discussione della proposta di legge sul riordino del Sistema sanitario regionale scatta il caos in Consiglio regionale con tanto di abbandono dell’aula da parte dell’opposizione. 

Il gesto non è piaciuto tanto da essere stato definito “una buffonata”. Ma il consigliere regionale Piero Celani (Forza Italia) ha voluto spiegare la sua posizione e il perché di questa scelta.

Piero Celani e la strategia dell’opposizione

“In una democrazia rappresentativa essere opposizione può significare due aspetti ben distinti fra loro: il primo, quello più generale ed ovvio, è che non si condivide affatto il programma politico della maggioranza e si cerca di contrastarlo in ogni modo; il secondo invece è quello di mettere in evidenza la propria identità, la propria visione del mondo, i propri valori e contrapporli a quelli di chi governa. – ha tenuto a precisare Celani – Nelle aule parlamentari, così come in quelle dell’Assemblea regionale, la maggioranza governa anche con la forza dei numeri, mentre l’opposizione, senza tale forza, cerca di contrastare chi governa proponendo nuove idee e progetti, e qualche volta, ricorrendo ad una prassi legittima qual è l’ostruzionismo”.

E in Consiglio regionale come ha spiegato il consigliere Celani tanto è stato. 

Cosa è accaduto in Consiglio

“Questi modi, non sono né sceneggiate né buffonate, come qualcuno vorrebbe far credere, ma servono a una democrazia per far emergere le contraddizioni e le divisioni di chi governa. – ha aggiunto – Questo è quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Regionale, allorché la maggioranza, leggi Pd, è andata a dir poco in confusione nel corso della discussione della proposta di legge sul riordino del Sistema sanitario regionale. La dimostrazione sono le odierne dichiarazioni del presidente della Commissione Sanità Volpini che ha fotografato con chiarezza la frammentazione e la mancanza di compattezza e quindi anche di guida politica della maggioranza, costretta a navigare a vista nel mare in tempesta delle diatribe interne al Pd.

E l’opposizione, non potendo fare altro, perché non a conoscenza degli atti, ha stigmatizzato tale situazione uscendo dall’aula, non prima d’aver ascoltato non meno di tre interventi sul tema, da parte di altrettanti consiglieri della maggioranza! Se questa è stata una buffonata, come qualcuno ha detto allora la democrazia è una barzelletta”.

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