Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Presentato questa mattina il bilancio 2012 della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Formazione al completo per l’occasione, con il presidente Vincenzo Marini Marini e tutti i rappresentanti delle organizzazioni No profit impegnate nella realizzazione di progetti insieme alla Fondazione. “Questo bilancio – ha chiarito Marini Marini – illustra cosa è stato fatto per la comunità non dalla Fondazione, ma dal Terzo Settore nella sua interezza. Rappresentanti delle oltre quaranta associazioni no profit, partner della Fondazione nello sviluppo di altrettanti progetti nel sociale e nella cultura, sono qui oggi a testimoniare il comune sforzo organizzativo e gestionale messo in campo per la crescita sociale e culturale del nostro territorio”.

 

“Tutto quello che siamo riusciti a realizzare lo abbiamo ottenuto concretamente grazie a una relazione nuova e costruttiva che stiamo intessendo tra gli agenti nel sociale, dove il denaro è un mezzo sicuramente importante ma non prevalente. L’elemento di maggior importanza è il capitale umano, la credibilità: soprattutto, si lavora per la coesione sociale, così importante per la comunità e così messa a dura prova. Questa modalità di operare rappresenta il cuore di quella che sarà la Bottega del Terzo Settore“. La Fondazione ha liberato due milioni e duecentomila euro nell’ambito dell’emergenza sociale, delle attività culturali e dell’istruzione.

 

In particolare, la Fondazione si è posta l’obiettivo di sostenere, con tredici progetti, la famiglia come luogo di crescita educativa, di assistenza ai minori, di sostegno dell’affido, sostenendo nuove forme di organizzazione del welfare e ponendo attenzione alle situazioni di disagio derivanti dalla malattia e dall’emergenza economica. Nove, invece, i progetti dedicati ai giovani ed adolescenti, per sviluppare la creatività e approfondire nuovi linguaggi di comunicazione, diffondere la cultura dell’ambiente, promuovere l’aggregazione e il rispetto della diversità, favorendo l’inserimento lavorativo nel Terzo Settore e prevenendo il disagio giovanile. In relazione agli anziani, con cinque progetti, la Fondazione ha scelto di sostenere iniziative al fine di migliorare la qualità della vita (assistenza domiciliare in primis) favorendone, attraverso luoghi di incontro, una maggiore coesione sociale e la tutela e valorizzazione della memoria. Sono state inoltre sostenute, con sei progetti, quelle realtà del Terzo Settore in grado di occuparsi di quella fascia di popolazione disabile che vive in situazioni difficili, non solo per la precarietà delle condizioni di salute, ma anche per le difficoltà derivanti dalla solitudine, dalla carenza di relazioni, dalla debolezza di reti di solidarietà.

“La Fondazione lavora per produrre denaro da utilizzare per creare utilità sociale. Dispone di un proprio patrimonio che investe, cercando di coniugare prudenza e redditività. Dagli utili derivanti dalla gestione di tali investimenti trae le risorse per sostenere attività di interesse collettivo per lo sviluppo sociale della comunità di riferimento, operando nei settori definiti dallo Statuto”.

Le entrate, al lordo del carico tributario, ammontano a più di 10 milioni di Euro, grazie alle operazioni in borsa a carattere speculativo, senza alcun aiuto dal dividendo della vecchia conferitaria (Carisap S.p.A.) che, per la nota crisi economica, non ha distribuito utili di bilancio. Il patrimonio della Fondazione al 31 dicembre 2012 era pari a circa duecento milioni di euro, con un incremento di circa 25 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente. Le risorse sono state ripartite per un terzo ai soggetti beneficiari, un altro terzo è stato accantonato per le generazioni future, mentre i costi sostenuti per gli Organi della Fondazione sono risultati pari al 3,4% del reddito prodotto. “Il costo complessivo degli Organi della Fondazione – ha voluto precisare il presidente – ovvero ventotto componenti, è inferiore al costo di un solo parlamentare, anche se il paragone è improprio perché, innanzi tutto, un parlamentare è pagato dalla comunità, mentre i ventotto componenti della Fondazione traggono i compensi dalla propria capacità gestionale, e, in secondo luogo, perché a fine anno noi ci dobbiamo presentare alla comunità sulla base dei risultati concretamente conseguiti, a tutti disponibili e di facile consultazione”. Infine l’affondo sulla pressione fiscale: “Il totale delle imposte pagate dalla Fondazione nel 2012 è stato di ben 2 milioni di euro”.

Nell’occasione è stato anche presentato il nuovo sito internet della Fondazione, una sorta di Bottega del Terzo Settore virtuale.