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ANCONA – Diminuzione della crescita vegetativa; drastica perdita della produzione e morte della pianta. Sono queste le inesorabili conseguenze che le piante di castagno da frutto subiscono dall’attacco del terribile insetto: il Cinipide galligeno. Proprio per evitare queste conseguenze sulla produzione castanicola, prosegue la lotta biologica al Cinipide del castagno, con l’utilizzo dell’insetto antagonista, ovvero il Torymus sinesis, così come regolato dalle linee di attuazione del Piano nazionale del settore. Le aree individuate nell’autunno 2011 per i lanci del Torymus sono state monitorate per sincronizzare il lancio del Torymus con la fase di sviluppo del cinipide all’interno delle galle.

ANTONIO CANZIAN – “Il Cinipide del castagno – come sottolinea l’assessore regionale al Piceno, Antonio Canzian – pur non interessando direttamente il frutto, può provocare nel lungo periodo il deperimento della pianta e, potenzialmente, perdita produttiva in termini di castagne. La Regione Marche – assessorato all’Agricoltura – con il Piano di settore castanicolo 2010-2013, ha aderito al programma di lotta biologica per contrastare l’emergenza Cinipide. Ai quattro siti di lancio previsti inizialmente dal progetto: Baccile (Montefortino); Meschia (Montegallo); San Pietro (Ascoli Piceno) e Venamartello (Acquasanta) è stata aggiunta una ulteriore zona, Rigo di Montegallo”.

LOTTA BIOLOGICA – I parassitoidi portati sul posto dai collaboratori del prof. Alma, dell’Università di Torino, sono stati rilasciati con successo nei giorni 27 e 28 aprile scorsi, grazie alla collaborazione del personale del Servizio fitosanitario regionale e del Corpo Forestale dello Stato. Il personale del prof. Alma ha inoltre effettuato un sopralluogo presso il Vivaio regionale dell’ASSAM “Alto Tenna” di Amandola, per verificare lo stato di realizzazione del centro di moltiplicazione del Torymus sinesis, che permetterà, in futuro, alla Regione Marche di produrre autonomamente il parassitoide per la lotta al cinipide.