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ANCONA – Nel corso del 2011 si è ridotto del 19,06% l’arretrato di cause pendenti al Tar delle Marche. Il dato è emerso durante la relazione del presidente Luigi Passanisi che ad Ancona, ha aperto l’anno giudiziario amministrativo. Se a fine 2010 le cause pendenti erano 7.206 e nel 2011 si sono aggiunti altri 1.150 nuovi ricorsi, il tribunale ne ha definiti, nel corso dello stesso anno ben 1.593 con una diminuzione dell’arretrato di 443 procedimenti dimostrando ai cittadini marchigiani efficienza lavorativa.

OBIETTIVO 5% RAGGIUNTO – Dal 12 dicembre 2008, data in cui Passanisi ha assunto servizio presso il Tar Marche, a fine 2010 le pendenze si sono ridotte del 49,62%. Le stime ufficiali dunque decretano un pieno successo per l’ ufficio giudiziario regionale che ha ampiamente superato la previsione della vigente normativa che imponeva per il 2011 una riduzione del 5% delle pendenze.

CLASSIFICA RICORSI AMMINISRATIVI– Stilando una breve classifica dei ricorsi più comuni tra i cittadini marchigiani senz’altro il primo posto vede ricorsi in presentanti da stranieri in tema di immigrazione, ma a fronte di questo incremento, i tribunali ” tengono il passo” e le pendenze in questo settore calano a 1.980. Altri settori caldi sono quelli dell’edilizia urbanistica con 222 ricorsi nuovi, 346 definiti, 2.316 pendenze a fine 2011. Se si fa riferimento alle autorizzazioni/concessioni i numeri statitistici dicono: 110 nuovi, 95 definiti, 35 ancora pendenti.Procedendo nella classifica seguono le pendenze relative a commercio ed artigianato, 27 nuovi ricorsi, 48 definiti e 465 ancora pendenti ed a seguire :appalti/servizi, 72 nuovi ricorsi, 94 definiti, 316 pendenti. Da ultimo servizio sanitario nazionale e pubblico impiego ed istruzione.

DAL MONDO GIUDIZIARIO – Se il fronte amministrativo delinea  un un profilo incoraggiante, in ambito giudiziario invece, non si può dire altrettanto ed emerge un quadro a tinte fosche per la regione marche ,dove le stime ufficiali testimoniano un forte aumento degli omicidi volontari +317% , quasi raddoppiati ripetto al 2010, quelli colposi derivati da infortuni sul lavoro +90%, e si segnala inoltre una sensibile crescita per i reati contro la pubblica amministrazione +14%, in particolare le malversazioni ai danni dello Stato +657%. Cifre che denotano un nascente disagio sociale e culturale in questa regione, soprattutto con riguardo al fenomeno della violenza di genere, che si concretizza materialmente con omicidi, particolarmente cruenti, quasi sempre in danno di donne: mogli, fidanzate e conviventi.