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ASCOLI PICENO – “La Regione taglia i servizi sanitari del Piceno e invece di investire e rafforzare i punti di forza ospedalieri che sarebbero in grado di portare nuova economia con la mobilità attiva, sperpera il denaro pubblico in concorsi che vengono indetti, annullati e che ora si tenta addirittura di rifare”. È la replica del consigliere regionale del Pdl Giulio Natali alla risposta dell’assessore alla Salute Almerino Mezzolani a una sua interrogazione «sulle progressioni verticali della ex Zt 13 attuate con concorso, ora annullato definitivamente dal Consiglio di Stato». 

LE TAPPE DELLA DISCORDIA – Il 22 dicembre 2010 Giulio Natali contesta l’assessore alla Sanità della Regione Marche, con riferimento al concorso in questione, la violazione l’art.6 del D.lgs.vo n.546/1993 in quanto le Commissioni erano state presiedute dal dr.Milani che era Presidente della Comunità Montana dei Sibillini (e ovviamente anche consigliere comunale di Montefalcone Appennino) e chiedendo che si sospendesse l’efficacia di quel concorso sollevando una questione di incompatibilità.

1 marzo 2011, L’assessore mezzolani risponde alle questioni sollevate da Natali e ribadisce che non si era ritenuto necessario sospendere niente in quanto non sussiste giurisprudenza costante sulla contestazione rivoltagli. Poco dopo, la sentenza del Tar Marche, accoglie il ricorso di non idoneità, annullando l’avviso proprio per la incompatibilità di Milani.

9 giugno 2011, nuova interrogazione proposta da Natali a Mezzolani per sapere se Milani avesse informato chi di dovere, di quel suo stato di presunta compatibilità con l’incarico e come i candidati idonei di quell’avviso per progressioni verticali sarebbero stati tutelati nel momento in cui quella sentenza avesse assunto forza di giudicato.

12 luglio 2011, Mezzolani risponde e ammette che anche a lui quell’incarico non era piaciuto e che comunque l’Asur, se quella sentenza fosse stata confermata dal Consiglio di Stato, avrebbe trovato il modo di tutelare i dipendenti risultati idonei.

A oggi il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza. Milani non poteva presiedere quella commissione e il concorso è nullo.