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ASCOLI PICENO – Clamorosa richiesta giunta ieri nella sede dell’Ascoli Calcio. Infatti, l’ex calciatore piceno Vincenzo Sommese, ha fatto pervenire tramite il suo avvocato una raccomandata con la quale richiede il pagamento delle mensilità retributive maturate dal suo assistito fino a gennaio 2012. Sommese, arrestato il 1° giugno 2011 in quanto coinvolto nella vicenda “calcio scommesse”, fu condannato, a seguito del processo sportivo, alla radiazione.

UN CASO ANALOGO – Poco meno di due mesi fa aveva avanzato la stessa richiesta il difensore Micolucci, anch’egli condannato a 14 mesi per la stessa vicenda delle scommesse. Il 23 gennaio 2012 infatti, l’avvocato Mattia Grassani inviò un decreto ingiuntivo all’Ascoli con il quale chiedeva il saldo degli arretrati per una cifra intorno ai 300 mila euro. L’Ascoli, attraverso l’avvocato Proietti, la scorsa settimana si è opposta in giudizio chiedendo anche il risarcimento danni all’ex difensore. Il processo si svolgerà ad Ascoli, la prima udienza è prevista con tutta probabilità entro l’estate.

LA RISPOSTA DELLA SOCIETA’ – Puntuale e doverosa la risposta dell’Ascoli Calcio: “La Società, come già dichiarato per l’analogo caso del Signor Micolucci, considerando la richiesta economica indecente e vergognosa e restando sconvolta dall’offerta di prestazione lavorativa, comunica che eserciterà tutte le azioni di opposizione necessarie e avanzerà, a sua volta, richiesta di ingente risarcimento per tutti i danni subiti fra cui le gravi e note penalizzazioni inferte in campionato a causa della condotta illecita del Signor Sommese”.