Articolo
Testo articolo principale

Nelle Marche la benzina più cara d’Italia, così apre il “Sole 24 Ore” nell’indagine dedicato al rincaro dei prezzi sul gasolio. Brutta sorpresa per gli automobilisti marchigiani che ritrovano la propria regione, detentrice di un primato non invidiabile: il caro benzina. Il 9 marzo, presso un distributore Shell, lungo la A14 Bologna-Taranto, in provincia di Ancona, la verde servita costava 1,988 euro al litro, appena dodici millesimi dalla fatidica soglia dei due euro. Il prezzo più alto d’Italia secondo l’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico. E se si prende in considerazione il carburante VPower, si supera la soglia dei 2 euro al litro, per la precisione 2,02. Gli aumenti degli ultimi giorni potrebbero però proseguire.

 

IL CASO MARCHIGIANO – Quanto rilevato sulla rete autostradale marchigiana, in realtà è solo la punta dell’iceberg, che tradisce un nuovo scatto in avanti complessivo sull’intera rete italiana. Per il secondo giorno consecutivo infatti, Eni ha aumentato il prezzo raccomandato della benzina di 1 centesimo, seguita a ruota da TotalErg con +1,2 centesimi e Q8 con +0,4 centesimi. Rialzi non ancora assorbiti appieno dai prezzi praticati sul territorio, dove la verde ha raggiunto ormai quota 1,85 euro/litro nei valori medi ed è ad un passo dal record storico di 1,856 euro/litro raggiunto nel 1977. Per Luca Squeri, presidente Figisc, le quotazioni internazionali non si sono ancora scaricate integralmente sul prezzo interno «facendo stimare per i prossimi tre-quattro giorni ancora aumenti dei prezzi nell’ordine di 1,5 centesimi al litro».

BLOCCARE LE SPECULAZIONI ! – Le associazioni di consumatori non stanno a guardare e dichiarano guerra. Il Codacons ricorda: “Considerando due pieni di carburante al mese, si tratta di una stangata mensile aggiuntiva pari a 27,3 euro e di una annuale pari a 327 euro e 60 centesimi” – prosegue ancora l’associazione dei consumatori – “Un guadagno miliardario anche per il Governo che, di sola Iva, senza considerare le accise, guadagna per ogni litro di verde 31,70 centesimi di euro al litro contro i 25,90 centesimi che guadagnava lo scorso anno, ossia 2 euro e 90 centesimi in più a pieno ed oltre 69 euro in più all’anno per ogni automobilista italiano. Che sia per questo che il Governo non muove un dito per bloccare queste ingiustificate speculazioni sui prezzi dei carburanti?”.