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MONTEPRANDONE – I Codici di San Giacomo della Marca, custoditi presso il Museo del centro storico di Moneprandone ,  ormai da secoli attraggono studiosi e ricercatori in quanto veri e propri scrigni capaci di ricostruire la storia, gli usi e i costumi del ‘400. Negli ultimi mesi, i Codici sono stati  studiati da Francesco Nocco, Paleografo presso il Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali dell’Istituto di Paleografia dell’Università degli Studi di Bari.

 

Il Professore si è recato più volte a Monteprandone, acquisendo, per la Biblioteca del Dipartimento, il catalogo intero dei Codici e gli atti degli ultimi due convegni dedicati al Santo. L’interesse dell’Università di Bari conferma come sia importante proseguire il lavoro di ricerca intorno alla figura del Santo, lavoro che da oggi sarà ancora più intenso grazie al nuovo consiglio direttivo del “Centro Studi San Giacomo della Marca”.

COMPONENTI DEL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO – Dopo un’assemblea straordinaria, che si è tenuta il 10 marzo, il consiglio vede oggi come Presidente Padre Marco Buccolini e come membri permanenti il Sindaco di Monteprandone, il Ministro Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori e il Presidente della Banca Picena Truentina. I membri elettivi del consiglio direttivo sono la Dott.ssa Cristina Lori e l’Avv. Giuseppe Rungetti, il Segretario è la Dott.ssa Fulvia Serpico, il Tesoriere è il Dott. Fernando Ciarrocchi e il Direttore del comitato operativo il Prof. Padre Lorenzo Turchi. 

I CODICI SONO PEZZI UNICI – San Giacomo istituì nel Convento di Santa Maria delle Grazie di Monteprandone una ricca ‘libreria’ , o raccolta di libri per l’istruzione dei religiosi del suo stesso paese, dei confratelli delle Marche e di quanti avessero sentito, come lui, lo stimolo per gli studi. I Codici, ora esposti presso il Museo di Monteprandone, contengono: Sermoni, Collazioni, Compendi, Cronache, Decretali, Decreti, Dialoghi, Dominicali, Dissertazioni, Epistole, Glossari, Laudi, Letture, Monografie. Complessivamente il Museo civico di Monteprandone accoglie 61 codici di quelli appartenuti a S.Giacomo più la sua lettera a S.Giovanni da Capestrano datata Roma 14 dicembre 1455.