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ASCOLI PICENO – Si accende il botta e risposta tra i giovani democratici e Casa Pound di Ascoli Piceno. Motivo dello scontro è la mostra fotografica organizzata da Casa Pound, che secondo la sinistra giovanile ascolana intenderebbe evocare un passato fascista. Un passato storico che vide la città delle cento torri, protagonista di quegli anni.

I DEMOCRATICI – Il segretario di Circolo E. Berlinguer Ascoli Piceno, Francesco Di Vita e il segretario di Federazione di Ascoli Piceno, Alessio Ceci scrivono in una nota: “Non siamo interessati a impedire che si svolgano mostre fotografiche sulla storia della nostra città. Quello che è inaccettabile è usare fonti dell’epoca per dimostrare la vicinanza ideologica e la nostalgia per il tempo più buio della nostra storia cittadina, il cui ricordo è meno doloroso soltanto grazie al sacrificio di quegli ascolani che, nell’ottobre del 1943, scelsero la via della Resistenza all’oppressione nazifascista. Questo sacrificio è valso un riconoscimento di cui tutti gli ascolani devono andare fieri: la medaglia d’oro al valor militare insignita alla città dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2001”.

SECCA LA REPLICA DA CASA POUND – “E’ stupefacente e buffo come una mostra fotografica possa creare così tanti malumori e sproloqui isterici – commenta così Giorgio Ferretti, responsabile regionale di Casa Pound Italia – parlare del periodo fascista è tabù per chi vorrebbe riscrivere la storia in base alle convenienze politiche e alle proprie convinzioni ideologiche, ma noi non ci stiamo. Li conosciamo bene e non ci sottometteremo ai loro giochetti tutto questo è paradossale! – e conclude Ferretti – mentre l’ Italia va a rotoli, con l’avallo del Partito Democratico, primo sponsor del governo Monti , la sinistra ascolana pensa ad opporsi alle mostre fotografiche e alle foto storiche di un Ascoli della prima metà del ‘900. Probabilmente i palazzi degli anni ’20 fanno più paura della disastrosa situazione economica Italiana del 2012. In ogni caso noi rimaniamo fiduciosi, prima o poi li capiremo”.