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ANCONA – l riconoscimento delle risorse per fronteggiare la fase emergenziale dell”alluvione del marzo 2011, un successo risultato di un complesso, lungo e determinato lavoro della Regione Marche che sin dai primissimi giorni della calamità ha avviato un assiduo confronto istituzionale con il Governo. Un percorso che con la manifestazione del Marche Day si arricchisce del sostegno degli enti locali, Province, Comuni, associazioni di categoria.

 

IMPEGNO POLITICO IMMEDIATO – L’incontro del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà del 9 marzo è stato solo l’ultimo, decisivo tassello, per lo sblocco delle risorse a favore della comunità marchigiana. Tassello di un complesso mosaico: dopo aver richiesto ed ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza per l’intero territorio regionale la Regione ha provveduto nell’immediatezza dell’evento a definire la stima dei danni.

LA STRATEGIA DI GIAN MARIO SPACCA – Su die fronti si è sviluppata la staretegia del governo Spacca: se da una parte si portavano aventi le fila giudiziarie del ricorso alla Corte Costituzionale, contro il cosiddetto Milleproroghe, contestualmente si è proseguito incessantemente, a doppio filo, il percorso istituzionale con il Governo per il riconoscimento delle risorse per l’emergenza. Innumerevoli sono stati gli incontri tra i delegati marchigiani ed i rappresentanti del precedente e dell’attuale Governo, al fine di vedere riconosciuti i diritti della comunità marchigiana. “Praticamente quotidiane le sollecitazioni sull’asse Ancona-Roma”.

NEL VICINO ABRUZZO INVECE… – Esito opposto invece, ha avuto la medesima richiesta, fatta al governo, dalla regione Abruzzo : “Il governo intervenga subito per sanare una differenza di trattamento inaccettabile: una stessa alluvione non può essere trattata in modo differente. E’ inammissibile che la regione Marche veda riconosciuto ora, uno stanziamento di 25 milioni di euro, grazie ad un accordo nei giorni scorsi col governo Governo, e resti escluso invece il versante abruzzese ». Lo affermano i parlamentari abruzzesi del Partito Democratico Giovanni Legnini e Tommaso Ginoble, che hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ed al Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Franco Gabrielli per chiedere di affrontare con urgenza gli indennizzi conseguenti all’alluvione del marzo 2011.