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ASCOLI PICENO – Finalmente la riforma sul mercato del lavoro sta per giungere alle strette finali , contratti a tempo determinato, collaborazioni a progetto, e altre forme “grigie di flessibilità” addio! Con la nuova riforma del welfare maggiori i contributi per i precari,lotta alle dimissioni in bianco, rafforzamento dell’apprendistato. Queste sono solo alcune delle misure applicate per favorire le assunzioni stabili superando in tal modo il dualismo tra lavoratori garantiti e quelli non garantiti.

CONTRATTI A TERMINE – Per gli assunti a tempo determinato, non è previsto un salario più alto, ma soltanto un aumento della contribuzione, che ne disincentiva l’utilizzo, l’aliquota per i lavoratori a termine sarà del 2,7%, contro l’1,3% previsto per i contratti a tempo indeterminato. La differenza potrà però essere recuperata dall’azienda, se il dipendente viene stabilizzato negli anni successivi.

COLLABORAZIONI A PROGETTO – I cosiddetti co.co.pro. verranno infatti assimilati dal punto di vista giuridico ai rapporti di lavoro dipendente. Sarà inoltre vietato alle aziende di annullare i contratti prima della scadenza stabilita o prima del completamento del progetto, se non in presenza di una giusta causa come la incapacità professionale del lavoratore.

FALSE PARTITE IVA – Anche queste forme di collaborazione potranno essere assimilate dal punto di vista giuridico ai rapporti di lavoro dipendente, se si verificano 3 condizioni: il titolare di partita iva ricava il 75% del proprio reddito dai compensi di una sola impresa, lavora stabilmente presso la sede dell’azienda e la sua attività di collaborazione si protrae per un periodo superiore a 6 mesi. Non sono soggetti a queste restrizioni i rapporti di lavoro con partita iva che si svolgono negli studi dei professionisti iscritti agli Ordini.

APPRENDISTATO – L’apprendistato si appresta diventare la modalità di assunzione prevalente per i giovani. E’ prevista la creazione di un tutor per gli apprendisti all’interno delle imprese ed in tal caso le agevolazioni per i datori di lavoro ci saranno solo previa dimostrazione che, in passato, l’azienda ha già stabilizzato un certo numero di ex-apprendisti e l’impegno, da parte dell’imprenditore, a fissare una durata minima per il contratto.

Per informazioni rivolgersi al centro dell’impiego provinciale più vicino.