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ANCONA – Nel 2011 gli attacchi dei lupi sono costati agli allevatori marchigiani 130mila euro, ma, a pochi giorni dalla scadenza per finanziare il fondo destinato a pagare gli indennizzi, nelle casse regionali ci sono appena 350 euro. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, in vista del termine del 31 marzo, quando la Regione Marche dovrà definire i criteri e le modalità per il pagamento degli indennizzi alle quasi duecento aziende che lo scorso anno hanno subito gli attacchi dei lupi, per un conto di 850 tra pecore, vitelli e cavalli uccisi. Secondo le segnalazioni giunte agli uffici Coldiretti, la provincia più colpita è stata quella di Macerata, davanti ad Ascoli Piceno e Pesaro Urbino.

OLTRE AL DANNO LA BEFFA – Se la Regione non dovesse rimediare, si annuncia, dunque, una vera e propria beffa per gli allevatori, che già si vedono corrispondere solo una parte del danno subito. L’indennizzo previsto dalla legge per una pecora uccisa da un lupo va da 50 a 110 euro, a seconda del peso dell’animale. A questa cifra, sottolinea Coldiretti, vanno però tolti i 30-40 euro necessari allo smaltimento della carcassa, che l’allevatore deve pagare di tasca propria. Soldi che deve tirare fuori subito, mentre per ricevere l’indennizzo dovrà attendere un periodo compreso tra 5 mesi e un anno. Per una pecora di oltre 30 chili, che può avere un valore di 250-300 euro, l’allevatore riceverà dunque una settantina di euro. Se ad essere ucciso è un ariete, che arriva a valere anche 1.000 euro, ne arriveranno poco più di un centinaio. Ma non è il solo problema. Oltre alle pecore morte, a quelle fuggite che non verranno ritrovate e a quelle ferite, che dovranno essere comunque curate a spese dell’allevatore, un attacco dei lupi causa altre conseguenze per il gregge, dalla perdita di latte agli aborti, con gli agnellini che nascono già morti. Secondo un’analisi di Coldiretti, a causa dello choc seguente l’aggressione gli animali possono arrivare a diminuire del 50 per cento la produzione giornaliera, e questo per un periodo indefinito, che può essere di qualche settimana come durare per sempre. Un danno che non viene risarcito, così come gli aborti. Il prezzo di mercato di un agnello va da 50 a 90 euro (a seconda del peso e delle caratteristiche) e anche qui non esiste alcuna forma di indennizzo. Danni indiretti che, secondo Coldiretti, occorrerebbe invece riconoscere agli allevatori, individuando apposite forme di risarcimento.