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TERAMO – Si discuterà il 13 luglio prossimo la super-perizia dei due esperti, Gianluca Bruno e Sara Gino, nominati dal tribunale nel rito abbreviato che vede come unico indagato Salvatore Parolisi, il caporal maggiore dell’Esercito, accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. Così ha il gup di Teramo Marina Tommolini. Le operazioni peritali inizieranno l’11 maggio prossimo, confermata la decisione di non ammettere al procedimento due periti, Roberta Bruzzone e Margherita Carlini, portati in aula da Mauro Gionni, avvocato della famiglia Rea costituitasi parte civile.

 

IL GUP RICHIEDE IL DNA DI DUE MACEDONI – Senza alcuna richiesta delle parti, in programma anche la convocazione di due macedoni – padre e figlio, l’udienza è stata fissata per il 30 maggio. La loro posizione erà già stata archiviata dalla Procura di Ascoli Piceno. Il 20 aprile del 2011, nel corso delle ricerche, un cane molecolare si avvicinò alla roulotte e alla Fiat Punto dei due. La Procura li indagò, per compiere gli accertamenti, e poi archiviò la pratica; oggi il Gup chiede la loro disponibilità a sottoporsi al prelievo della saliva, al quale però,  i due macedoni, potranno opporsi, qualora lo decidessero.

LA PROSSIMA UDIENZA – L’attesa è per il 13 luglio, quando i periti dovranno fornire le risposte a una serie di quesiti posti dal Gup e che, in particolare, riguardano: l’ora della morte di Melania; la presenza della giovane madre sul pianoro di Colle San Marco; la dinamica del delitto; l’esame sulla saliva trovata nella bocca di Melania. Tra i periti nominati dal giudice ce n’è anche uno che collabora con lo studio di un perito della difesa, ma al legale della famiglia Rea, Mauro Gionni, che aveva evidenziato l’inopportunità dell’incarico, la Tommolini ha risposto di essere a conoscenza del particolare e di essere certa che non ci sarà alcuna parzialità.