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Un giovane su quattro non riesce a trovare lavoro nelle Marche, con un tasso di disoccupazione giovanile che nel 2011 è salito al 23,5% e che si somma alla piaga della precarietà che riguarda il 91% delle assunzioni. Sono i dati diffusi dall’Istat ed elaborati dalla Cgil Marche. Nel quarto trimestre del 2011 il numero degli occupati, pari a 653 mila unità, pur recuperando rispetto al trimestre luglio-settembre, diminuisce pesantemente con 5 mila lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a -0,8% ovvero con una tendenza ben peggiore rispetto al dato nazionale (-0,1%).

I NUMERI – Un calo che interessa sia il lavoro autonomo che quello dipendente. Il maggior calo si è registrato nell’industria manifatturiera, con oltre 17 mila posti di lavoro persi rispetto al quarto trimestre 2010 (-7,7%), quasi esclusivamente lavoratori dipendenti; penalizzate soprattutto le donne (-11,1%). Drammatica la situazione anche nelle costruzioni dove continua l’emorragia occupazionale con altri 5 mila occupati in meno (-12,0%) di cui 2 mila dipendenti. Crescono invece gli occupati nel commercio-turismo (+3,2%), negli altri servizi (+3,7%) e nell’agricoltura, ma non abbastanza per compensare la contrazione negli altri settori. Aggravano il quadro i dati sulla disoccupazione, con un tasso che sale al 7,9%: il valore più alto negli ultimi 16 anni.

CHI CERCA LAVORO – Sono 56 mila persone, 12 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2010, i due terzi delle quali sono donne. Particolarmente preoccupante il numero di coloro che cercano lavoro per la prima volta: 16 mila persone soprattutto giovani e donne; una cifra record mai registrata finora. Un quadro pesante e aggravato dalla crescente precarietà: nel 2011 solo il 9% delle assunzioni è avvenuta con contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre, soprattutto per i giovani, l’utilizzo spesso improprio di strumenti quali i tirocini formativi e di orientamento allontana ulteriormente da un vero e proprio ingresso nel mercato del lavoro.