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ASCOLI PICENO – L’analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato sull’andamento nel 2011 evidenzia un tasso di sviluppo in negativo, per le imprese del Piceno e del Fermano, con un calo dello 0,7 per cento. Questo il dato complessivo relativo all’anno 2011 che emerge, in relazione al vecchio territorio della provincia di Ascoli, dallo studio messo a punto nei giorni scorsi dall’Ufficio studi e divulgato dalla Confartigianato di Ascoli Piceno e Fermo.

 

Una flessione, quella del territorio interprovinciale, che va decisamente sotto il tasso nazionale, con un calo complessivo pari allo 0,4. Lo studio allargato a tutto l’ultimo triennio, dunque, salvo il caso dei servizi alle persone che riflette anche la necessità di supporto sociale, vede allargarsi la forbice del tasso negativo dello sviluppo, a conferma di una crisi che non sembra finire.

MALE L’ EDILIZIA, MEGLIO IL MANIFATTURIERO – Nello specifico, i settori che maggiormente hanno subìto una flessione sono l’edilizia, con un calo pari a -1,4 che posiziona Ascoli al 73esimo posto in graduatoria per il settore, così come i servizi alle imprese, con un -1,3 e un 72 esimo posto, e i settori riparazione e ristorazione (accorpati) con un -1,4 ed un 64esimo posto in graduatoria a livello nazionale, a raddrizzare un po’ la situazione, c’è l’incoraggiante 0,8 di crescita del manifatturiero che posiziona Fermo e Ascoli al nono posto, oltre ai servizi alle persone che collocano la vecchia provincia ascolana al 48esimo posto.

LA CRISI IN CIFRE  – Ma l’Ufficio Studi della Confartigianato ha anche elaborato il dato relativo alla dinamica delle imprese ed al tasso di sviluppo nell’arco di un periodo triennale, prendendo in considerazione il periodo 2009-2011. Ebbene, allargando l’arco temporale di analisi, emerge che il calo complessivo negli ultimi tre anni è pari a -3,2 per cento. Nel dettaglio, il manifatturiero, nel triennio, fa registrare un -3,6 per cento (37esima posizione), l’edilizia si attesta su un -3,5 (74esimo posto), i servizi alle imprese su un -3,2 (58esimo posto) e il settore accorpato riparazione-ristorazione scende di -5,2 (73esima posizione). L’unico settore con tasso percentuale positivo è quello dei servizi alle persone, con un 1,9% di incremento (55esima posizione).