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ANCONA – Il mancato pagamento dei fondi per il fermo biologico 2011 rischia di affondare definitivamente la flotta marchigiana, già in crisi per il caro-gasolio e la stretta creditizia. A denunciarlo è Coldiretti Impresa Pesca Marche, con le pratiche per l’erogazione dei premi inspiegabilmente bloccate da ormai quattro mesi. Normalmente i fondi per il fermo pesca venivano pagati a dicembre mentre oggi siamo arrivati a maggio senza che dal Ministero siano arrivate risposte. Una situazione tanto più grave, denuncia Coldiretti ImpresaPesca Marche, se si considera che in Adriatico il blocco delle attività, seppur necessario, è durato per ben due mesi. L’ennesimo colpo su un settore oggi in grave difficoltà.

UN “MARE” DI PROBLEMI – Il solo aumento del prezzo del gasolio, rincarato del 25 per cento, sta costando in media duemila euro in più a barca, mentre si fa sempre più grave la stretta creditizia delle banche. Il carburante incide fino alla metà dei costi di produzione e l’aumento delle quotazioni fatto registrare negli ultimi dodici mesi ha aggravato una situazione resa già difficile dal contemporaneo calo dei prezzi pagati ai pescatori. Un ulteriore fattore di crisi è poi rappresentato dal problema dal cosiddetto “credit crunch”, la stretta creditizia da parte delle banche. La quasi totalità degli istituti negli ultimi mesi ha ristretto gli affidamenti alle imprese del settore o di contro, ove possibile, ha elevato le garanzie. In questo modo, conclude Coldiretti ImpresaPesca Marche, si stanno limitando gli investimenti nella pesca e nell’acquacoltura e togliendo la liquidità necessaria alle stesse operazioni di ordinaria gestione commerciale.