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MONTEFIORE DELL’ASO – Si è tenuto ieri il convegno sul collezionismo illuminato, volto a promuovere e incentivare la donazione del patrimonio privato al servizio della comunità; “Io ho quel che ho donato” è stato il titolo simbolico dell’iniziativa ambientata al Polo Museale di San Francesco a testimonianza dell’esperienza del borgo, quando a fine Novecento ha ricevuto la preziosa donazione da parte degli eredi di Adolfo De Carolis, oggi sezione importantissima del museo. L’incontro, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, è stato aperto dal sindaco Achille Castelli e dall’assessore Giamaica Brilli.

L’INCONTRO – Esemplare è risultata l’esperienza di Montefiore che, “nonostante sia un piccolo centro, ha realizzato un punto nevralgico dell’arte, incentivando l’interesse alla cultura con iniziative di qualità” – incalza Andrea Antonini, assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno. Fondamentale, però, la collaborazione tra privato e pubblico affinché vengano rese fruibili le iniziative e le diverse collezioni spesso nascoste e sconosciute che costellano il territorio, “contando – suggerisce Paola Mazzotti, dirigente del servizio Cultura della Regione Marche – sul contributo delle fondazioni”. Sulla scia del collezionismo americano basato sull’esclusiva scelta del privato, suggerito da Lorenza Mochi Onori, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, si dovrebbe incentivare la sopravvivenza dell’impulso dell’essere umano alla collaborazione e alla donazione. Francesca Palma, presidente dell’Ordine degli avvocati del Tribunale di Fermo, ha invitato i presenti in sala a prendere una posizione di umanesimo integrale basato sulla conoscenza del territorio e della nostra arte.

LA PARTECIPAZIONE – Presenti diversi addetti ai lavori di caratura nazionale che hanno portato la loro esperienza nell’ambito di una tavola rotonda coordinata da Tiziana Maffei, direttore dei Musei Piceni. Sul tema della donazione per la salvaguardia, l’archiviazione, la manutenzione e l’integrità dei lasciti artistici sono intervenuti Amedeo Grilli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Fabrizio Lemme, avvocato, docente universitario e collezionista donatore, Alberta Campitelli, direttore di Ville e Parchi storici del comune di Roma, Stefano Papetti, curatore delle collezioni comunali di Ascoli Piceno, Donella De Carolis, erede e donatrice della collezione De Carolis, Stefano Benedetti, direttore dell’archivio storico di Torino, e Barbara Bergaglio, curatore della mediateca di Torino, e Alessandra Stipa, presidente della delegazione Fai delle Marche.