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ASCOLI PICENO – Nella giornata di ieri è stato presentato il progetto di Restart per quanto riguarda il nuovo polo scientifico e tecnologico che sorgerà nell’area dell’ex Carbon. Puntuali come sempre, arrivano le polemiche da parte di alcuni schieramenti politici. Questa volta è toccato all’Udc attraverso una nota, mettere in evidenza diverse perplessità sul progetto in questione.

PROGETTO AMBIZIOSO, MA CHI PAGA? –Ecco alcuni stralci della nota a firma del vicesegretario comunale dell’Udc Francesco Petrelli: “Ieri è stato presentato il progetto del nuovo polo scientifico e tecnologico che dovrebbe sorgere nell’area Carbon. Un progetto teoricamente ineccepibile con dei costi importanti, considerando che senza contare la bonifica (circa 40 milioni di euro per l’intero sito) oltre 22 sono i milioni per gli investimenti e quasi 6 i milioni per la gestione ordinaria. Mi permetto, quindi, di porre qualche quesito e di fare alcune riflessioni. Chi pagherebbe, tenendo conto che di finanziamenti statali nemmeno se ne parla? Dalla stampa s’apprende che potrebbe essere il mondo industriale. Quale? Quello locale che dal 2005 ad oggi ha prodotto oltre 6000 disoccupati? A pensare male si farà pur peccato, ma spesso ci si azzecca, come diceva il Principe (quello della risata, il solo a me caro)… Non è che le risorse alla fine dovranno venir fuori dai profitti per la vendita dei 700 appartamenti? Come dire agli Ascolani: se volete la bicicletta intanto cominciate a pedalare… La crisi però non da tregua e la disoccupazione aumenta esponenzialmente”.

AVVIO IMMEDIATO POLO – “Se davvero c’è l’opportunità di fare questo polo, allora si cominci: di stabili sfitti in zona industriale ce ne sono a bizzeffe! Non penso che le edificazioni in area Carbon debbano essere “condicio sine qua non”. S’avvii il polo, si dia lavoro agli ascolani, giovani e non, si costruiscano e vendano gli appartamenti e poi si pensi di fare una sede importante per questo polo, che nel frattempo, si spera, abbia raggiunto dimensioni importanti. Diversamente, credo, si rischia solo di fare un buco nell’acqua dove tante famiglie ascolane potrebbero affogare, tenendo conto che i 1200 appartamenti che la Giunta comunale ha in previsione provocheranno una svalutazione immobiliare storica in Città. Una città, dove, di case sfitte ed invendute ce ne sono sempre di più, dove i salari sono sempre di meno, e dove da recenti dati lo spopolamento è una realtà con cui fare i conti. A far sognare gli Ascolani… si può far peccato”.