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Perdono il lavoro e non lo trovano più. Nel primo trimestre di quest’anno i disoccupati marchigiani erano 61.940 rispetto ai 45.620 dello stesso periodo dell’anno precedente. Appare evidente come oltre 16.500 marchigiani sono stati espulsi negli ultimi dodici mesi dal sistema produttivo. Lo si evince da un’indagine effettutata dal Centro Studi Cna e Confartigianato Marche.

 

LO SCORAGGIAMENTO – A pagare il conto più salato della crisi sono le donne che vedono aumentare il numero di chi cerca lavoro da 24.809 a 33.785. Ma anche tra la forza lavoro maschile cresce la disoccupazione. I maschi disoccupati passano da 20.811 a 28.154 e la maggioranza sono ultracinquantenni, che difficilmente troveranno nuove opportunità sul mercato del lavoro. Uno scenario difficile quello descritto dal Centro Studi Cna e Confartigianato Marche reso ancora più preoccupante dalla constatazione che 21.348 persone che sono senza lavoro non lo cercano nemmeno più, pur essendo disponibili a lavorare.

PARLANO I PRESIDENTI CNA E CONFARTIGIANATO – “Un anno fa – spiegano i presidenti di Cna Marche Renato Picciaiola e di Confartigianato Marche Salvatore Fortuna – i cosiddetti scoraggiati erano 25.160. Questo significa che quasi 4 mila di loro, con l’aggravarsi della crisi, si sono rimessi a cercare attivamente un’occupazione anche se, per il momento, senza risultati positivi. Di fronte a questi dati serve una scossa per far ripartire il sistema produttivo e favorire la creazione di posti di lavoro”.

SERVIZI E AGRICOLTURA, FORZA LAVORO IN AUMENTO – Nella nostra regione, secondo i dati Istat elaborati da Confartigianato e Cna, gli occupati sono 636.188. Ad assorbire il maggiore numero di lavoratori è il settore dei servizi con 389.635 addetti. Rispetto ad aprile del 2011 l’incremento è stato di 6.225 lavoratori. In crescita anche gli occupati in agricoltura: da 9.890 a 14.797 (+4.907).

INDUSTRIA E ARTIGIANATO A PICCO – A mostrare la corda sono i settori manifatturieri e le costruzioni. Nelle aziende industriali ed artigiane delle Marche, gli occupati sono passati da 255.386 mila a 231.756. In dodici mesi si sono persi ben 23.630 posti di lavoro di cui più di 11 mila nelle aziende edili. La fuga dal lavoro colpisce soprattutto i lavoratori autonomi, gli artigiani e le partite Iva che vedono il loro numero ridursi da 174.088 a 163.110 (- 10.978 ). Sono questi a far impennare il tasso di disoccupazione, che è passato dal 6,6 all’8,9 per cento. Ad essere senza lavoro sono il 7,2 per cento degli uomini e l’11 per cento delle donne e, secondo Confartigianato e Cna, il trend negativo continuerà anche nei prossimi mesi.

SBLOCCO APPALTI PUBBLICI – “E’ urgente – affermano Fortuna e Picciaiola – sbloccare gli appalti pubblici di Erap, Regione e Asur e pagare subito i crediti verso le imprese. Solo attraverso questi provvedimenti ed il superamento della stretta del credito, le imprese avranno liquidità sufficiente per investire e prevedere nuove assunzioni. Altrimenti i disoccupati marchigiani potranno solo aumentare, mettendo a rischio non solo il modello produttivo della nostra regione ma anche la tenuta del nostro sistema sociale”.