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CUPRA MARITTIMA – Domani sera terzo incontro con la rassegna nazionale Cupra teatro d’estate; sul palco dello stabilimento balneare La Sirenella dalle ore 21.45 si esibirà una compagnia di Merate con lo spettacolo Tutto Shakespeare. Dalla commedia si passa al teatro comico portato in scena dai Ronzinante, la seconda compagnia in concorso, selezionata per la propria interpretazione dissacrante che è riuscita a convincere tutti i membri del comitato organizzatore. Giungono sul palco rivierasco dalla provincia di Lecco e offriranno al pubblico della rassegna cuprense una personale rivisitazione di tutte le opere del sommo poeta inglese: tre attori che guideranno il pubblico verso l’intera produzione del bardo dell’Avon.

LO SPETTACOLO – Scritto, diretto e interpretato da Lorenzo Corengia e Emiliano Zatelli con il contributo di Massimo Bonanomi, lo spettacolo è datato 2007 e vanta oltre cento repliche e numerosi riconoscimenti. La sua forza è nell’eliminazione della barriera tra attore e spettatore con gli interpreti che parlano e interagiscono con il pubblico per tutta la durata della rappresentazione. I tre protagonisti, infatti, si presentano con i propri nomi e dichiarano apertamente di voler affrontare la sfida della messa in scena dell’opera omnia di Shakespeare. Fin da subito, però, appare evidente la totale distanza dai canoni del teatro elisabettiano: i personaggi vengono stravolti e spesso pare di assistere ad uno spettacolo giullaresco, a una parodia dissacrante o addirittura a un cartone animato giapponese. Gli stessi attori danno l’impressione di trovarsi lì per caso e di non essere per nulla organizzati su come portare a termine l’impresa.

LA TRAMA – “Nel Primo atto vengono messe in scena, nelle forme più impensabili, Romeo e Giulietta, Tito Andronico, Otello, Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra e Macbeth. La rappresentazione delle opere è intramezzata dal racconto e dagli interventi dei tre attori, che si alternano nella composizione delle scene. La prima parte termina con una breve carrellata delle commedie shakespeariane che vengono mescolate confusamente dai tre protagonisti per dar vita ad un convulso racconto. Il secondo atto è dedicato esclusivamente al capolavoro di Shakespeare: Amleto. Il pubblico viene coinvolto attivamente quando ad uno spettatore verrà chiesto di rappresentare il personaggio di Ophelia. Il resto del pubblico dovrà interpretare il subconscio di Ophelia, secondo i canoni Freudiani, diviso in tre parti, l’Io il Super-Io e l’Es.  Lo spettacolo termina con i tre attori che rappresenteranno l’Amleto sempre più velocemente fino ad arrivare a farlo…al contrario”.