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COSSIGNANO – Le commissioni di degustazione nazionale del premio Biodivino 2012, quest’anno giunto alla nona edizione, si sono riunite a Lamezia Terme lo scorso maggio per valutare tra più di 1.300 vini biologici nazionali i migliori vini bio d’Italia. Le medaglie d’oro assegnate sono state 7, quelle d’argento 51 e 48 le menzioni speciali. Tra le medaglie d’oro, spicca , unica azienda delle Marche, l’azienda biologica Fiorano di Cossignano che ha visto premiato il proprio Pecorino DOCG “Donna Orgilla” 2011. La premiazione avverrà a Roma in Campidoglio il 9 luglio prossimo, alla presenza del presidente di Città del Bio Claudio Serafini, del direttore Ignazio Garau e di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali.

IL BIOLOGICO MADE IN PICENO – Da segnalare che i vini premiati con la medaglia d’oro vedranno anche un altro importante riconoscimento, ricevendo infatti anche il premio “Selezione del Sindaco”, ad indicare lo stretto rapporto della qualità agroalimentare con il territorio. A riceverlo ci sarà il Sindaco di Cossignano Roberto De Angelis che presenzierà insieme ai proprietari di Fiorano alla premiazione. L’azienda Fiorano è una giovane realtà del piceno che già da tempo si è imposta all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per la qualità della sua produzione vinicola completamente biologica e in particolar modo per la sua fresca e netta interpretazione del vitigno autoctono Pecorino, molto apprezzato in Italia e all’estero

NORMATIVA EUROPEA – Il premio BiodiVino 2012 a Fiorano, assume particolare importanza proprio nell’anno in cui nasce ufficialmente il vino biologico a livello europeo con l’entrata in vigore del regolamento di esecuzione n. 203/12 della Commissione europea, che chiarisce quale caratteristiche debba avere il vino per fregiarsi del logo comunitario. Dopo anni di confronti non esisterà più la contraddizione della dicitura “vino da uve biologiche”, che poneva l’accento tra materia prima ricavata con coltivazioni esenti da fitofarmaci di sintesi (uve biologiche) e prodotto ottenuto con tecniche convenzionali (vino). La nuova legge premierà solo le aziende che hanno nel tempo seguito disciplinari rigidi di trasformazione delle uve e di vinificazione rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo e solo queste potranno fregiarsi del logo biologico europeo.