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MONSAMPOLO DEL TRONTO – Oggi si è riunita la conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 5 dopo lo strappo tra il presidente Giovanni Gaspari, sindaco di San Benedetto, e Giovanni Stroppa, direttore generale Area Vasta 5. Nei giorni scorsi la decisione di Stroppa di inviare una lettera ai capi dipartimento, in cui si vietava di incontrare i sindaci, ha creato malumori all’interno della conferenza, dividendo l’assemblea tra quanti sostengono il lavoro del direttore generale e quanti polemizzano sul suo modo di rapportarsi con le istituzioni; a tal proposito, il grande assente è stato Guido Castelli, sindaco di Ascoli, che si era mostrato cauto nell’attaccare l’operato di Stroppa. Tuttavia, durante l’incontro odierno non c’è stata la richiesta di sfiducia nei confronti di Stroppa, bensì si è ribadita l’urgenza di aprire un tavolo di confronto tra i sindaci e il direttore generale. “Sono certo che Stroppa tornerà sui suoi passi”, ha dichiarato Gaspari.

LA DISCUSSIONE – E’ stata incentrata su due ordini del giorno approvati dai presenti. La prima questione ha riguardato la necessità di trasformare l’organo dei sindaci in una vera assemblea aperta, simile ad un consiglio comunale, in cui poter interagire con i cittadini. Al secondo punto c’era la formalizzazione del comitato ristretto interno alla conferenza, che ultimamente ha condotto un’attività di ascolto nei confronti dei rappresentanti di settore (medici, sindacati, infermieri, associazioni).

L’organo, che non è legalmente riconosciuto, risponde alle esigenze di operatività e sintesi tra i diversi territori, con l’obiettivo finale di condensare i risultati delle consultazioni in un unico documento.

Il comitato ristretto è costituito da Giuseppe Amici, sindaco di Palmiano, i due sindaci di Ascoli e S. Benedetto, Tiziana Pallottini, sindaco di Carassai, Remo Bruni, sindaco di Ripatransone, Valerio Lucciarini, sindaco di Offida. Grazie al nuovo organo sarà possibile riappropriarsi delle funzioni delegate dalla legge regionale ed esprimere un parere univoco sul piano sanitario presentato, finora foriero di polemiche e incomprensioni.

Gaspari ha inoltre riassunto le preoccupazioni dei rappresentanti della sanità. Diverse le questioni aperte: la logica di alcuni accorpamenti, la difficoltà a considerare i due ospedali come un’unica realtà, il destino dell’area montana più vicina all’Area Vasta 4, la mancata coincidenza tra distretti e ambiti, la continuità e l’integrazione delle buone pratiche.