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ANCONA – Parte della Giunta ha definito i criteri per la concessione di contributi finanziari alle cooperative sociali di tipo B che assumono soggetti svantaggiati. Sin dal 2008, nell’intento di riconoscere la particolare difficoltà di inserimento lavorativo delle persone con patologia psichiatrica, la Regione ha destinato fondi a favore delle cooperative di tipo B per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato di soggetti di tutte le categorie di svantaggio, specialmente quelli con patologia psichiatrica.

LA PROPOSTA – è ora al tavolo della competente Commissione consiliare per la richiesta di parere ed è stata precedentemente discussa lo scorso giugno nella riunione del Comitato Tecnico Consultivo per la cooperazione sociale che ne ha condiviso le linee essenziali. Il fondo regionale disponibile sarà ripartito in maniera proporzionale tra le cooperative sociali richiedenti prendendo in considerazione un tetto massimo di onere salariale annuo non superiore a 15.000 €. Il contributo regionale non potrà superare il tetto massimo di 30.000 € assegnabile a ciascuna cooperativa sociale. 

LUCA MARCONI – l’assessore ai Servizi Sociali ha dichiarato: “Le cooperative sociali di tipo B della nostra Regione rappresentano un importante punto di riferimento per l’integrazione lavorativa delle persone svantaggiate, in particolare per i soggetti con patologia psichiatrica che, inseriti stabilmente nell’ambiente di lavoro, hanno la possibilità di trarre beneficio anche dal punto di vista della socializzazione. L’esperienza maturata in questi tre anni di applicazione della procedura ha evidenziato alcuni aspetti critici. In primo luogo, le problematiche legate alla patologia psichiatrica e al disagio mentale in genere sono vissute anche all’interno di altre categorie di svantaggio, quali le dipendenze patologiche, il carcere e altre disabilità. Quindi, non sempre è possibile avere una precisa indicazione della patologia sui verbali di invalidità. Necessaria, inoltre, la presenza di un programma individualizzato di inserimento lavorativo con mansioni adeguate alle capacità residue, mantenuto fino al raggiungimento degli obiettivi fissati e sottoposto a verifica da parte degli operatori”.