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ASCOLI PICENO – Il presidente della Provincia, Piero Celani, entra a gamba tesa sui principali temi roventi dell’estate picena. “Il sottoscritto – così come il sindaco Castelli – non è certo latitante, ma ha le idee chiare e sta lavorando nelle sedi appropriate per l’interesse del Piceno, lontano dal clamore dei riflettori”. Celani, però, vuole mettere il punto sulla questione Area Vasta: “Credevo che l’Area Vasta fosse un punto di partenza per una ottimale riorganizzazione della sanità sul territorio e per di un diverso modo di interpretare i rapporti tra gli Enti locali, volto al miglioramento dell’offerta sanitaria destinata ai cittadini”.

LA QUESTIONE SANITA’ E LE PRIORITA’ DA RISPETTARE – “In questa prospettiva, un primo e importante passo è il riequilibrio dei conti. Già prima dell’Area Vasta, infatti, uno dei problemi, peraltro mai risolto, e’ stato sempre quello dei trasferimenti regionali. I trasferimenti regionali pro-capite erano e sono squilibrati. La Regione, ancora una volta, pare dimenticare le necessità del Sud delle Marche ed ecco quindi che, accanto ad una cronicizzata carenza di fondi, assistiamo ad una progressiva diminuzione dei posti letto, così come del personale medico e paramedico. E di quello che rappresenta una diminuzione del personale, ognuno di noi ne comprende benissimo quale ripercussioni può avere sull’assistenza, ma ancora più grave è la carenza di personale medico. E’ ora di finirla con le lunghe code di attesa per un intervento chirurgico (ad esempio per una cataratta passano anche 8-10 mesi!) o per un semplice controllo diagnostico, così come è ora di porre fine alla stagione degli annunci ad effetto da parte dei responsabili della sanità regionale e mai realizzati (vedi Radioterapia e PET). E’ anche ora di dire basta a situazioni limite come quella che si presenta puntualmente ogni estate che vede interi reparti accorpati e posti letto indistinti con comprensibili e grandi disagi per il personale e per i pazienti”.

ASCOLI E SAN BENEDETTO: BATTERSI INSIEME – Tra Ascoli e San Benedetto, i due Ospedali vantano degli ottimi professionisti. Ebbene, dobbiamo valorizzare queste risorse e l’eccellenza del Mazzoni e del Madonna del Soccorso. In tale ottica, il nostro impegno deve essere quello di dotare questi eccellenti professionisti delle risorse necessarie, altrimenti, questo sì, sarebbe un autentico spreco. Credo quindi che il primo passo sia quello di individuare tra Ascoli e San Benedetto i poli di eccellenza, di integrare e armonizzare questi punti di forza e battersi tutti insieme per dare voce alle nostre aspettative e perché si possano ottenere le giuste risorse. In tale ottica, è fondamentale la realizzazione di una azienda sanitaria Marche Sud operante ed imperniata sui due poli di Ascoli e San Benedetto, che sia il soggetto collettore di ogni decisione fuori da centralismi. E questo “battersi insieme” è una modalità valida non solo per la sanità, ma per tutte le grandi questioni aperte sul territorio.

L’INVITO ALLE PARTI – “Parlino con voce unica e forte, concorde nelle richieste, fuori da logiche troppo spesso non riconducibili a quello che è invece il vero obiettivo: il miglioramento del servizio sanitario, perché non vi deve essere più penalizzazione per i professionisti che vi operano, per il personale costretto a turnazioni impossibili con ricadute su un servizio così delicato quale quello della sanità e, soprattutto, per i cittadini del Piceno alle prese quotidianamente con i mille disservizi di una sanità precaria”.