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Il 31 agosto 1870 nasceva a Chiaravalle (AN) Maria Montessori, grande educatrice e una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina. Il metodo educativo da lei elaborato e applicato in migliaia di scuole in tutto il mondo si basa sulla libertà di esprimere e sviluppare le potenzialità dei bambini prima che vengano sopite dall’età adulta. Mi è sempre piaciuto pensare al metodo Montessori, che ho sperimentato da educanda e che ho studiato da educatrice, come a un grande esempio di educazione alle pari opportunità intese come la possibilità di offrire a tutti la possibilità di manifestare pienamente le proprie potenzialità. L’aspetto che trovo più affascinante del metodo Montessori è che è stato elaborato oltre cento anni fa, in tempi in cui questi concetti sembravano provenire da un altro pianeta e il concetto di parità era ancora lontano.

LE RIFLESSIONI OGGI – Ancora oggi la parità reale è difficile da raggiungere e lottiamo contro stereotipi di genere e tabù educativi e culturali che minano la realizzazione di pari opportunità tra i generei e tra le generazioni. In questa fine estate, mentre scendono le temperature per spingerci a tornare più volentieri all’interno delle case e ad occuparci del quotidiano possiamo cogliere questi suggerimenti per coltivare le nostre attenzioni alle tematiche di parità.

CONSIGLI DI LETTURA – Propongo, come regalo di compleanno a Maria Montessori, due letture che ritengo molto interessanti:

– Educare alla libertà è una estrapolazione da “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini” che è l’opera più importane di Maria Montessori, pubblicato nel 1913. Per chi non conosce gli scritti di Maria Montessori è un ottimo strumento per conoscere, in sintesi, il suo pensiero pedagogico.

– Extraterrestre alla pari è un romanzo per bambini scritto da Bianca Pitzomo nel 1979 in cui si narra di MO, extraterrestre adolescente in Italia per un progetto di scambio di cui non si conosce il genere. Un’interessante racconto di stereotipi culturali ed educativi in cui s’imbatto i genitori adottivi di Mo e tutti i personaggi del romanzo. Si tratta di un romanzo che consiglio ai genitori e a tutti gli educatori prima di proporlo ai ragazzi. Pensando alle prossime serate autunnali auguro una buona lettura auspicando che si possa aprire un vivace dibattito sull’educazione e le pari opportunità.

Paola Petrucci, consigliera di parità della Regione Marche