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ASCOLI PICENO – Lunedì si apre il processo davanti alla corte d’Assise di Macerata per la morte del piccolo Jason. Per l’omicidio del bimbo di appena due mesi scomparso a giugno dell’anno scorso da Folignano, sono imputati il padre adottivo, Denny Pruscino, e la madre, Katia Reginella. La coppia è accusata di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal vincolo di parentela, e del reato di distruzione di cadavere. Secondo la procura ascolana, Jason sarebbe stato ammazzato in uno scatto di rabbia dal padre. La madre è ritenuta corresponsabile del delitto perché non avrebbe fatto nulla per impedirlo, e anzi avrebbe poi aiutato il giovane marito a disfarsi del corpicino.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI– Jason sarebbe stato infilato forse ancora vivo in un sacco, e poi gettato in un cassonetto della spazzatura poco lontano dall’abitazione di famiglia, nella frazione Piane di Morro. Il cadavere non è mai stato ritrovato. Tra le fonti di prova raccolte dai pm Carmine Pirozzoli e Cinzia Piccioni ci sono le testimonianze di alcuni compagni di cella di Pruscino nel carcere di Ascoli, che raccolsero un suo sfogo in un momento di cedimento emotivo. Denny e Katia hanno altri due figli, da tempo affidati dal Tribunale dei minori di Ancona ad altre famiglie: anche loro, un maschio e una femmina nati prima di Jason, avevano subito strani incidenti domestici, archiviati come tali, in cui hanno riportato gravi handicap fisici e danni alla salute. Una condizione familiare degradata, venuta pienamente alla luce solo con la tragica scomparsa di Jason.