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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A pochi giorni dal termine del fermo pesca, l’onorevole Luciano Agostini e l’assessore Fabio Urbinati parlano dell’attuale situazione adriatica, tra leggi di riordino e progetti amministrativi; novità necessarie, quelle presentata stamani in conferenza stampa, per un’attività nevralgica che caratterizza la cittadina rivierasca.

DAL PARLAEMENTO – “Abbiamo più volte parlato delle iniziative in Parlamento con la Commissione agricoltura e pesca, – spiega l’onorevole Pd – raggiungendo un testo unico di legge che vede d’accordo maggioranza e minoranza verso un provvedimento specifico per le caratteristiche del mediterraneo“. La proposta che dopo mercoledì passerà alla Camera e al Senato, sarà una sorta di Piano regolatore del mare che andrà a formare dei distretti di pesca dove i marittimi  divisi nei vari settori si autoregoleranno sulle giornate di pesca, sulle quote e sugli stop, proprio come sta accedendo per le vongole. Superare le vecchie concezioni di fermo biologico, dunque, per evitare stop durante i periodi estivi come è appena successo nella realtà sambenedettese e per procedere ad un ripopolamento costante.

 

DALL’AMMINISTRAZIONE – Dall’Amministrazione la volontà di alleggerire i canoni dei marittimi, abbattendo da novembre le tariffe dei diritti d’asta del mercato ittico, seppur questa scelta porti circa 40mila euro in meno nelle casse cittadine. “Progetti che procedono di concerto a livello locale e nazionale per sostenere un’attività economica fondamentale – spiga l’assessore Urbinati – che si aggiungono ai lavori in corso al mercato ittico e le prossime opere in banchina per le bitte e l’illuminazione che non partiranno più tardi della prossima settimana, su garanzia della Capitaneria di porto che in attesa del dragaggio ha firmato l’ordinanza per stabilire il senso unico alternato all’imbocco del porto.