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ASCOLI PICENO – Smantellato un gruppo criminale formato da sedici persone. La Polizia di Stato di Ascoli Piceno in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli, di Pesaro e il Commissariato di S. Benedetto del Tronto ha arrestato cinque persone a seguito di ordinanza cautelare in carcere, gli altri sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, tutti ritenuti responsabili di furti a ditte locali nelle Marche, tra il 2010 e il 2011, in particolare nel territorio di Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino. L’azione in questione è stata denominata Operazione “Thirteen” in virtù della data di commissione dei reati da parte dei correi, ossia il giorno 13 del mese prescelto.

 LA VICENDA – In una nota si spiega come il sodalizio criminale era diviso con ruoli e compiti ben definiti, un gruppo operativo di 11 soggetti, che commetteva materialmente i furti; un gruppo di 3 persone che si occupava della ricettazione, la refurtiva veniva ridistribuita principalmente sul mercato marchigiano e campano e altre due persone incaricate di favorire gli autori dei reati, fornendo loro ospitalità e contestualmente ricoverando i mezzi carichi della refurtiva all’interno della propria ditta sita a Napoli”. Una vera e propria associazione per delinquere caratterizzata da un vincolo associativo di tipo continuativo finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti contro il patrimonio, rapporto reso ancor più stretto per via del grado di parentela esistente tra alcuni degli indagati”.

REFURTIVA PESANTE – Tra furti tentati e commessi dalla banda ne spiccano sicuramente tre. Il primo è datato 10 ottobre 2010, quando i ladri prelevarono dalla “Stir Line” di Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro-Urbino, 3.440  pantaloni Jeans di marca “9.2”, “Nanà” e “La Martina”, per un valore di circa 600.000 euro; il 13 gennaio 2011 ad essere preda della banda fu la “Stireria M2”, con sede a Centobuchi, in provincia di Ascoli Piceno, dalla quale furono rubati 690 pantaloni della nota marca “Liu Jo” e “Miss Sixty” per un valore vicino ai 300.000 euro. Esattamente tre mesi dopo, a danno della ditta “Bonfigli” di Offida, in provincia di Ascoli Piceno, i malviventi hanno trafugato prodotti chimici del valore superiore a 1 milione di euro, impiegando due autoarticolati per il trasporto della refurtiva.

APPARECCHIATURE AD HOC – I criminali utilizzavano particolari attrezzature idonee allo scasso anche  realizzate “ad hoc”, (come la scatola di cartone insonorizzata atta a coprire la sirena esterna del sistema di allarme) nonché apparecchiature capaci di neutralizzare i sofisticati sistemi di allarme mediante la schermatura delle onde radio emesse dal combinatore telefonico GSM (una di queste sequestrata), o usando la tecnologia avanzata ricetrasmittenti – scanner; infine si servivano di schede telefoniche continuamente cambiate al fine di  eludere e comunque rendere piu’ difficoltose le investigazioni.