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ROMA – “Credo che il Governo abbia proceduto a modifiche della legge sul riordino delle Province già approvata dal Parlamento, che aumenta la confusione, riaccendendo divisioni e conflittualità tra i territori che sembravano sopiti”. Amedeo Ciccanti ha accolto con qualche perplessità il decreto del governo che, secondo l’onorevole “sembra rimettere in discussione la questione del capoluogo delle nuove province accorpate”. “Il Governo avrebbe dovuto confermare i parametri minimi e i criteri di scelta dei capoluoghi, che erano i punti fermi su cui il riordino si fondava. L’aver introdotto nella scelta del capoluogo nuovi criteri di decisione ‘a maggioranza’ che rimettono in discussione il capoluogo con il maggior numero di abitanti, significa scaricare sul Parlamento e sui territori responsabilità’ legislative che lo stesso Governo si era intestato e non ha avuto poi la forza o il coraggio di sostenere”.

LE PERPLESSITA’ – “Spero che la Camera abbia la capacità di rimettere la versione originaria e comunque di precisare a quale maggioranza si deve far riferimento, dal momento che non è precisato, nel caso in cui non si condivida il capoluogo più popoloso. Se Fermo e Macerata non dovessero essere d’accordo su Ascoli chi deciderà diversamente?”.