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ASCOLI PICENO – “Sull’Ascoli dei writers l’assessore Massimiliano Brugni ha perso l’ennesima occasione per stare zitto. Invece di cospargersi il capo di cenere e rimboccarsi una buona volta le maniche, si è dedicato allo sport preferito del suo Sindaco: predicare benino e razzolare malissimo”.Il vice-segretario comunale dell’Unione di Centro, Francesco Petrelli interviene sulla questione writers. “Per carità – spiega l’esponente dell’Udc – giustissima e legittima è la difesa delle nuove generazioni ascolane, ma invece d’interrogarsi sui ritorni di Ballarò, perché non s’interroga su come arginare il dilagante degrado cittadino, opera per la quale è peraltro lautamente stipendiato? Che fine ha fatto l’allegra macchina da guerra anti-writers che nei sogni dell’Amministrazione avrebbe dovuto ripulire tutti i muri imbrattati?”.

GLI ESEMPI – “Le opere d’arte ed architettoniche d’ogni fattezza e valore (l’intero Viale De Gasperi, il ponte romano Gran caso, la fontana di Piazza Arringo, i giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele) sono sempre più bersagli inermi sotto il fuoco delle bombolette dei writers che Brugni definisce “pochi”. Anche in vie e piazze particolarmente frequentate gli arredi urbani danneggiati, sporchi e resi inutilizzabili (Monticelli, l’Asilo di San Domenico) sono lasciati al loro destino. Le evidenti lacune e disservizi (come in Via Marcello Federici) di una differenziata pubblicizzata ai quattro venti dal Sindaco. Per non parlare di importanti arterie di comunicazione come il Ponte di San Filippo e Giacomo, dove la sicurezza pubblica è assicurata da anni da transenne posticce, oppure del disordine e la trascuratezza che regnano sovrane al Civico Cimitero a Borgo Solestà. La verità è che da parte dell’Arengo non vi è nemmeno spirito di collaborazione con chi denuncia, o almeno non lo vi è con chi non rientra nell’esclusivo club degli amici ed amici degli amici”.