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ASCOLI PICENO – Torna alla presidenza del Consorzio Universitario Piceno Achille Buonfigli, per il quinquennio 2013–2018. Il 30 luglio l’assemblea degli Enti Locali soci del Consorzio Universitario Piceno si è riunita per deliberare l’elezione del nuovo Presidente e del nuovo Consiglio di Amministrazione: i Sindaci del Comune di Ascoli Piceno, del Comune di San Benedetto del Tronto, del Comune di Spinetoli e il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno hanno votato all’unanimità Achille Buonfigli come Presidente del Consiglio di Amministrazione e Alberto Forlini e Claudio Massi come Consiglieri.

Sempre all’unanimità, nel corso dell’Assemblea, gli Enti soci hanno deliberato che il Consiglio di Amministrazione, attualmente in composizione ridotta, sarà integrato nel mese di settembre da altri consiglieri in rappresentanza delle istanze della Vallata del Tronto e del Comune di San Benedetto del Tronto.

Per questo quinquiennio è stato affidato al nuovo Consiglio di Amministrazione un programma di mandato molto impegnativo, che prevede, tra gli altri obiettivi, il consolidamento dell’attuale offerta formativa (oggetto ancor oggi di una verifica da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca legata al Decreto Ministeriale n. 47/13), azioni di supporto agli enti soci per la realizzazione del Polo Universitario e il supporto alla realizzazione di servizi destinati all’utenza universitaria, ad oggi ancor non presenti nel territorio piceno. Altro obiettivo del CUP sarà quello di riuscire a consolidare il rapporto con gli enti e le istituzioni, locali e regionali, che a vario titolo sono impegnati nel sostenere lo sviluppo della formazione universitaria e post universitaria.

“Si tratta di impegni gravosi da svolgere in un periodo molto difficile per tutti – ha dichiarato il presidente Buonfigli – ma il CUP, malgrado ogni difficoltà, deve continuare a operare con determinazione per il consolidamento del sistema universitario locale, per il miglioramento dei rapporti fra università e imprese per il trasferimento di conoscenze, per un maggiore coinvolgimento di tutti nel processo di sviluppo culturale e sociale tipico della società della conoscenza.

Ma si potranno ottenere risultati positivi solo se saremo tutti consapevoli che non vi saranno ripresa economica e occupazione stabili e sostenibili se non investendo di più e meglio nella formazione del capitale umano e nell’economia della cultura; e se faremo con coerenza le scelte che ci si profilano all’orizzonte. Una sfida che la nostra collettività deve raccogliere e vincere: ne va del suo stesso futuro”.