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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Ministero della Salute ha pubblicato i dati in merito alle liste d’attesa e Francesco Fabiani della Uil Pensionati di Ascoli Piceno e Fermo fa notare le lunghe liste per alcuni interventi, tra cui anche chemioterapia o coronarografia, che talvolta superano i cento giorni d’attesa. Nessuna regione si salva, gli ospedali marchigiani non rappresenterebbero un’isola felice; necessario, insomma, un piano che riorganizzi il sistema locale facendo leva sull’attuale organico

Nel 2012, per esempio, “le attese per la chemioterapia vanno dai 77,8 giorni della Campania ai 3 giorni del Molise e per il secondo dai 101 giorni di attesa sempre in Campania ai 4,8 della Toscana”, – evidenzia Fabiani. Per la coronarografia, invece, “se ne aspettano 101,2 sempre in Campania seguita dai 46 giorni delle Marche e solo 4,8 in Toscana, seguita dai 6,4 in Lombardia”. Anche per i controlli e le operazioni per il tumore alla mammella e quello alla prostata oppure per il bypass aortocoronarico si devono mettere in conto lungaggini che poco variano da regione a regione, senza tener conto dell’intesa Stato-Regioni che divide le prestazioni in quattro classi di effettuazione da 30, 60 e 180 giorni o un anno.

Secondo Fabiani, “per tagliare i tempi d’attesa per le visite e gli esami diagnostici nella nostra regione si dovrebbero utilizzare (come per le produzioni delle aziende private) al massimo gli strumenti esistenti, ottimizzando i tempi anche sulle 24 ore nella settimana. – spiega – Si potrebbe anche sperimentalmente attivare questa ipotesi e vedere se funziona traendone le dovute conclusioni; ottimizzando l’utilizzo dei macchinari si dovrebbe avere anche una riduzione dei costi favorendo così anche l’innovazione e il rinnovo degli stessi macchinari. Certamente un’operazione di questo genere dovrebbe essere fatta con le organizzazioni interne dei lavoratori nel rispetto dei contratti e delle leggi, – chiosa – ma credo che la salute sia una cosa importante e i lavoratori non si tireranno certamente indietro”.