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CASTEL DI LAMA –In occasione della tappa ascolana di Roberto Speranza, i candidati sindaci della Vallata si sono riuniti per dare il proprio sostegno ad Alessandro Corradetti. In prima fila Luciani, Ficcadenti, Lucciarini, Moreschini, la nuova classe dirigente del Pd locale. Che nel partito sia in atto un rinnovamento generazionale è senza ombra di dubbio vero. A cosa questo rinnovamento porterà, è racchiuso nella domanda posta a Roberto Speranza: “l’attuale classe politica è in grado di scrivere la storia di questo Paese?”. 

Speranza, 35enne, ha alle spalle un’esperienza importante nell’amministrazione della sua città, Potenza. È quindi dalla piccola comunità che si acquisiscono gli strumenti necessari per ricoprire in seguito ruoli di responsabilità: “chi si candida in realtà provinciali dedica un pezzo di vita privata alla comunità. Sono persone che rappresentano un punto di tenuta del nostro sistema democratico” ha dichiarato. Ed è proprio su istituzioni e democrazia che Speranza ha incentrato il suo intervento. “Siamo in un passaggio politico – ha affermato – in cui, tra le persone, si avverte la sensazione che le istituzioni democratiche siano parte di un problema quotidiano. Rischiamo che il passaggio successivo sia la convinzione che si può fare a meno delle stesse”. E riferendosi ai 5 stelle si è detto convinto che “lo scontro vissuto con il Movimento sia già a questo punto rischioso. La gente che sta male, che soffre la crisi, rischia di credere a queste impostazioni”.

Tornando all’operato del Pd, “noi proviamo ad avere grande umiltà e sporcarci le mani nel fare le cose. Si può migliorare e cambiare”. Nel concreto, “riguardo agli 80 euro, per la prima volta si registra un segno positivo. Nessuno pensa che questo basti ma è pur sempre un gesto straordinario. Noi ci crediamo, ci vogliamo mettere la faccia”. Lo stesso coraggio che Speranza rivendica, tra l’altro, nella legge che modificherà il Senato.

Sul sostegno a Corradetti, “giovane con l’esperienza necessaria per assumere la carica di sindaco”, il capogruppo è fermo nel ritenere che la sfida maggiore sia convincere i cittadini che chi va al governo lo fa per il bene della comunità e non per i propri interessi. Infine la riaffermazione delle istituzioni, in primis quella del Capo dello Stato, e l’idea che “esista un collegamento tra la tenuta del nostro partito e quella della nostra democrazia. Quest’ultima si difende solo se si ha la capacità di farla vivere dal basso”. Per chiudere e rispondere alla domanda iniziale, Speranza ha sottolineato di sentire forte la responsabilità di occupare gli scranni dove in passato sedevano Moro, Nenni, Pertini.