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Anni 80. La piaga dell’Aids è il mostro da combattere. Sono anni di spot, di campagne di sensibilizzazione, di vittime eccellenti, di disinformazione e paura. Gli anni in cui l’omofobia raggiunge picchi altissimi in ogni parte del mondo, perché il malato è “senza ombra di dubbio” omosessuale. La pensa in questo modo anche Ron Woodroof (Matthew McConaughey), il protagonista del film, un cowboy texano che basa la sua vita sull’eccesso di droghe, alcol e sesso, fiero del suo essere un vero uomo. Quando scopre di essere infetto dal virus dell’HIV, che ha appena stroncato l’attore omosessuale Rock Hudson, passa dal rifiuto della diagnosi alla disperazione, all’abbandono da parte degli amici, fino alla consapevolezza e alla svolta. Deciso a vivere più dei 30 giorni pronosticati dai medici, troverà aiuto e sostegno nel transgender Rayon (Jared Leto), e insieme intraprenderanno una battaglia contro l’industria farmaceutica per assicurare ai malati le cure che gli Stati Uniti non vogliono ancora accettare.

Dallas buyers club si appoggia quasi interamente sull’interpretazione di Matthew McConaughey, capace con questo ruolo di scippare il Premio Oscar a Leonardo Di Caprio. Attraverso gli occhi del protagonista passa il vortice delle emozioni che scandiscono le fasi della malattia insieme alla propria rivoluzione personale. Sono occhi segnati da una fierezza che prima si fa sopraffare dal decadimento fisico, e poi lascia il posto a una rabbia capace di superare i pregiudizi. Il film di Jean Marc Vallée, pur affrontando un tema non nuovo, parte da una storia vera per raccontare la malattia non solo come esperienza personale, ma come dramma sociale. In quest’ottica, merita considerazione l’interpretazione di Jared Leto, non a caso premiato agli Oscar come miglior attore non protagonista.

REGIA: Jean-Marc Vallée

ANNO: 2013

GENERE: Drammatico

DURATA: 117 minuti

 

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