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ASCOLI PICENO – Polemiche sulle Commissioni Permanenti per il loro numero dei consiglieri nel secondo Consiglio Comunale del Castelli bis. La decisione di aumentare il numero il suo numero a quindici ha infatti scatenato le critiche delle Partito Decratico che ha commentato la decisione come uno schiaffo alla spending review bollandola come uno sprego di soldi pubblici. Accuse riprese anche dal consigliere Umberto Trenta, Forza Italia, che ha abbandonato la sala dopo aver dichiarato la sua contrarietà al provvedimento. Per la maggioranza invece si è tarttato solo di appolicare la legge che prevede che ogni lista eletta abbia un proprio membro all’interno delle Commissioni e che il costo è minimo visto che il gettone di presenza del Comune di Ascoli è il più basso della Regione.

” Qual è il costo per la collettività di avere quindici consiglieri per Commisione – domanda Roberto Allevi del Pd – tra gettoni di presenza e permessi ? Questo è uno schiaffo alla spending review in nome di qualche voto in più”. Polemico anche  Democratico Francesco Ameli soprattutto in risposta alle parole del Presidente del Consiglio Comunale Fioravanti che aveva spiegato come la decisione sia stata votata dalla riunione dei capigruppo : ” Nella riunione dei capigruppo non si è votato nulla ed io ho espresso più di una perplessità. Le liste della maggioranza avevano solo funzioni elettorali, non politiche, ed hanno svilito il concetto di partito che invece noi del Pd vogliamo difendere. Questo numero è eccessivo e ribadisco che nessun capogruppo ha alzato le mani per votare”.

A difesa del provvedimento è intervenuto Andrea Antonini : ” La minoranza deve avere più rispetto per i gruppi democraticamente eletti e non ne esistono di più o meno importanti. Senza il voto ponderato non ci sarebbe la rappresentanza dettata dalla legge, in più le spese delle Commissioni incidono in maniera minima visto che il gettone è di 33 Euro, non capisco questo allarmismo visto che è solo l’esercizio di un diritto democratico”. Tagliente il commento del sindaco Guido Castelli : ” Con un mese dello stipendio da Consigliere Regionale di Trenta, che è di 6.000 Euro e rotti, ci si pagherebbe tutte le spese per le Commissioni. Mi è stato riferito che non ci erano state opinioni negative a riguardo dai capigruppo quindi la cosa mi meraviglia. La nostra è una maggioranza straordinaria e la legge così prevede, in più noi abbiamo il gettone più basso d’Italia quindi non vedo il problema, mi piacerebbe confrontarmi con la minoranza sui problemi veri”.

Alla fine il provvedimento è passato con 25 voti favorevoli, compresi quelli di Udc, Aliberti e Movimento 5 Stelle, e 4 contrari del Pd mentre Giancarlo Luciani Castiglia è stato poi nominato presidente della Commissione di Garanzia. A margine del Consiglio poi il Presidente Fioravanti ha voluto replicare alle parole della consigliere del Partito Democratico Valentina Bellini, che aveva criticato l’orario mattutino della seduta, rispondendo che la calendarizzazione è stata decisa dalla conferenza dei capigruppo, dove naturalmente erano presenti anche quelli di minoranza.

 

 

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