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GROTTAMMARE – Non tardano nella serata di martedì le parole della difesa sulla vicenda Casa di Alice. “La vicenda si inserisce in una dinamica di trattamento di soggetti con difficoltà comportamentali diretti verso se stessi e verso gli altri. Certo che le immagini impropriamente diffuse, tolte da questo contesto di difficile quotidianità, restituiscono un impatto molto forte. Tuttavia chiunque abbia a che fare con queste dinamiche sa che ci sono momenti di scontro e di necessario contenimento”.

Ad affermarlo i difensori dei cinque operatori della struttura di Grottammare, arrestati per maltrattamenti ai giovani autistici ospiti della struttura. “Le stesse contestazioni mosse dalla procura di Fermo non vanno mai oltre il pizzicotto o lo scappellotto e dunque – osservano i legali – si è ben lungi da quel preteso orrore di cui impropriamente si straparla. Sicuramente nelle prossime ore, meglio esaminati gli atti e valutate le singole posizioni, si avrà un quadro migliore di quanto accaduto”.

I legali sottolineano “che nessuna violenza, nessuna inutile vessazione, nessuna umiliazione è stata mai inferta agli utenti, verso i quali anzi, anche nelle situazioni più drammatiche, si è sempre mantenuto un atteggiamento eticamente e professionalmente corretto”.

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