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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quale futuro per San Benedetto? Come far coesistere la vocazione turistica e l’economia produttiva locale? La risposta non è immediata dal momento che la città è fortemente legata a logiche oggi non più all’avanguardia. È in questo contesto che si colloca la proposta di infrastrutturazione della zona di Contrada San Giovanni, la porzione di terra compresa tra il centro commerciale e il Centro Agroalimentare.

In un contesto locale specifico e plurale al tempo stesso, il progetto infrastrutturale vorrebbe passare attraverso il perseguimento della qualità e la promozione delle eccellenze. Seppur molto apprezzata, attualmente ben poche realtà hanno messo a sistema questo programma in attesa l’iniziativa di altri. Il professor Sante Calvaresi, figlio di una nota famiglia di agricoltori e commercianti Calvaresi-Formentini, ha allora sollecitato la costituzione di un consorzio che avvii un’iniziativa di sviluppo e promozione territoriale scevra da matrici politiche e personalistiche.

Pur non essendo impegnato in attività di impresa, si è proposto di interloquire personalmente con le aziende che nel tempo hanno assicurato il benessere locale, in primis del settore agroalimentare e ittico, formulando proposte operative grazie al panel di professionisti affiancati dal legale Ugo Scuro che entro settembre metteranno nero su bianco una proposta da presentare ai proprietari dei terreni di quella zona, alle aziende e alle organizzazioni che vi insistono, con l’ambizione di coinvolgere le realtà imprenditoriali ad ampio raggio.

In cosa consiste questa proposta infrastrutturale? Il progetto vuole puntare sui settori agroalimentare, ittico ed erboristico officinale mettendo a disposizione spazi dediti alla ricerca, espositivi e incubatori di impresa. Insomma, anello di congiunzione tra il sistema della produzione, costituito da fiorenti attività di impresa, e il sistema della distribuzione, rappresentato nella zona dal Centro Agroalimentare e il centro commerciale, senza mai perdere di vista la qualità cara al made in Italy e colmare l’estrema frammentazione produttiva e territoriale.

San Benedetto del Tronto si colloca in una misura favorevole per lo sviluppo del distretto e dell’economia del bacino di riferimento per la sua posizione geografica, mediana e costiera, nonché per la sua accessibilità. Considerando che i settori trainanti locali oggi risentono della concorrenza nazionale, si chiede a gran voce l’infrastrutturazione materiale e immateriale. Stabilire una rete di portatori d’interesse contribuirà inevitabilmente alla rinascita economica cittadina con una sicura positività occupazionale e allargare l’asset al di fuori del territorio.

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