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CASTEL DI LAMA – Il consigliere del M5S Mauro Bochicchio torna sulla questione Relluce e sull’eventuale ipotesi di utilizzo della seconda vasca. La quinta è ormai in fase di esaurimento e non c’è ancora la sesta, contro la cui costruzione si sono schierati comitati ambientali, Comune di Appignano del Tronto ed esponenti politici locali. Bochicchio fa il punto della situazione a seguito di alcune dichiarazioni del sindaco di Ascoli Guido Castelli, che ha annunciato la possibilità di procedere a una verifica tecnica per il riutilizzo della seconda vasca.

“Quello che Castelli sembra far finta di ignorare – dichiara il consigliere – è che le verifiche tecniche sulla ri-utilizzabilità della seconda vasca sono state già svolte più volte e hanno sempre dato esito negativo. Pertanto o i tecnici smentiranno se stessi o il discorso dovrebbe essere già chiuso in partenza”. Bochicchio si appella agli atti e ricorda: “Ascoli Servizi Comunali in data 21/11/2011 aveva già presentato istanza di Recupero della Volumetria della vasca numero 2 della discarica comprensoriale Relluce. Tale istanza è stata rigettata con determina dirigenziale, 11549 del 08/11/2012”.

“Successivamente all’esaurimento della quinta vasca – continua – tale proposta è stata oggetto di nuove discussioni tecniche nelle quali Arpam con nota 14066 del 23/04/2014 ha espresso parere negativo in quanto le criticità ambientali continuano a permanere”. La discussione sull’uso della seconda vasca va avanti nel tavolo tecnico del giorno successivo – sostiene Bochicchio – che aveva per oggetto “proposta di ulteriore abbancamento nella vasca numero 2”. In quel frangente secondo il consigliere “sia Arpam che il Servizio di Tutela Ambientale Rifiuti Energia ed Acque esprimevano il loro parere negativo sulla proposta”.

“Solo il presidente Celani – sottolinea Bochicchio – lasciava le porte aperte esortando Ascoli Servizi Comunali a presentare documentazione tecnica idonea ed esaustiva in grado di chiarire le problematiche sopra dichiarate formulando eventualmente una proposta tecnicamente sostenibile per ulteriore abbancamento della vasca numero 2”.  Si arriva quindi allo scorso giugno quando, stando alla ricostruzione del pentastellato, “l’Arpam esaminando ulteriore documentazione prodotta da Ascoli Servizi Comunali con nota 20115 del 16/06/2014 ritiene che le soluzioni progettuali proposte per il recupero volumetrico della vasca numero 2 non siano accettabili. Alla luce di questi riscontri e del fatto che  i lavori di capping della seconda vasca non sono ancora iniziati (devono terminare entro il 16/10/14) siamo curiosi di vedere se il presidente Celani, prossimo alla scadenza, se la sentirà di firmare una nuova ordinanza di abbancamento di rifiuti sulla seconda vasca andando contro i pareri di Arpam e del Servizio Tutela Ambientale Rifiuti Energia ed Acque della Provincia di Ascoli Piceno”.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti si fa sempre più complesso, da una parte c’è Ascoli con la convinzione che Relluce possa essere ampliata grazie ad un progetto all’avanguardia che eviterebbe quindi l’insorgere di una vera emergenza, dall’altra la Vallata che chiede con forza un progetto alternativo a causa del forte impatto ambientale sul territorio che persiste da venti anni.

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