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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ogni estate si torna a parlare delle coste e puntualmente vengono denunciati inquinamento e cementificazione tanto che Goletta Verde di Legambiente ha ricorso al termine “fuorilegge”. Nella Regione Marche sono stati 12 i punti monitorati lungo i 180 chilometri di costa, 10 sono risultati fuorilegge di cui 8 fortemente inquinati.

I problemi sono ogni anno gli stessi: “foci di fiumi e torrenti con acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali che contribuiscono non solo ad inquinare i fiumi e il mare, ma che mettono in pericolo la stessa salute dei cittadini”. Criticità non nuove alla regione che non sono da ricondurre solo ai comuni costieri, ma anche e soprattutto a quelli dell’entroterra che proprio in fiumi e torrenti scaricano.

A rientrare nei limiti della legge i campionamenti di Portonovo ad Ancona e San Michele a Sirolo che confermano gli sforzi fatti sul fronte della depurazione di diversi comuni costieri. E allora Goletta Verde lancia l’appello alla Regione Marche per “affrontare una volta per tutte la sfida della depurazione con urgenza e determinazione”, caratteristica indispensabile per una realtà che vive di turismo, soprattutto costiero.

Approfondendo, in provincia di Ancona i campionamenti fortemente inquinati sono quelli alla foce del canale presso la stazione Torrette, alla foce del fiume Esino in località Rocca Priora a Falconara Marittima, alla foce del canale in località Ponte Rosso a Senigallia; in provincia di Pesaro-Urbino, inveche, alla foce del torrente Arzilla a Fano e alla foce del fiume Tavollo a Gabicce Mare; in provincia di Macerata, a Civitanova Marche alla foce del fosso Asola, mentre il campionamento è risultano inquinato a Porto Sant’Elpidio nella spiaggia antistante il fosso Castellano; in provincia di Fermo a Porto San Giorgio alla foce del fosso Rio Valloscura; in provincia di Ascoli Piceno inquinato anche il tratto dinanzi al torrente Albula a San Benedetto del Tronto.

“Il quadro che emerge dai monitoraggi di Goletta Verde testimonia ancora una volta le criticità dei nostri fiumi e dei nostri torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non depurati adeguatamente. – denuncia Francesca Pulcini, vicepresidente di Legambiente Marche – Laddove, anche grazie alla nostra azione di denuncia, si è insistito nella depurazione dei tratti di costa balneabili lungo la costa e nel portare avanti una politica di qualità, i risultati non sono tardati ad arrivare. Un ruolo importante deve essere quello dei sindaci delle città e dei piccoli centri marchigiani, soprattutto dell’entroterra, – continua – che devono farsi promotori di una stretta collaborazione con i soggetti preposti per attuare le misure necessarie alla tutela delle acque e della conservazione dell’ecosistema fluviale”.

Considerando che il 22% degli scarichi non vengono correttamente depurati, per il portavoce di Goletta Verde Simone Nuglio è inevitabile l’inquinamento del mare, dei fiumi e dei laghi. “I giorni che hanno preceduto i campionamenti sono stati caratterizzati da intense piogge e questo può avere influito sulla qualità delle acque campionate. – commenta – Le condizioni meteorologiche non possono, però, essere un alibi al quale appellarsi per nascondere ben altre responsabilità”.

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