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CASTEL DI LAMA – La nuova amministrazione Ruggieri rompe il silenzio sulla discarica di Relluce e lo fa attraverso le parole del vicesindaco con delega all’Ambiente, Gianluca Re: “La polemica dei giorni scorsi tra i sindaci di Ascoli e San Benedetto ha rischiato di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal macigno vero e proprio che la realizzazione eventuale della sesta vasca a Relluce rappresenterebbe per l’intera comunità della Vallata del Tronto, in particolare per quelle di Castel di Lama e Appignano, le quali ne sopportano da anni le conseguenze più gravi”.

“Il presidente Celani e il sindaco Castelli – continua Re – ci hanno presentato il conto di un’emergenza in nome della quale portare, a breve, i rifiuti a Fermo ad un costo più alto, e domani procedere ad ampliare Relluce. Strano, come si può definire emergenza una situazione ampiamente prevista? Cosa si è fatto negli ultimi anni per evitare di arrivare a questo? Il gioco appare fin troppo semplice. Portare all’emergenza può essere utile a far passare soluzioni che l’opinione pubblica avrebbe altrimenti contrastato. Presentare poi il conferimento a Fermo come l’unica soluzione alternativa più onerosa per le famiglie, senza neppure sondare altre possibilità, è un espediente dilettantistico. Castel di Lama non può, né vuole, sopportare ancora la puzza della discarica, i timori per la salute dei cittadini, la visione delle nostre colline deturpate dall’immondizia. Né tantomeno vuole avallare l’ipotesi di riesumare, in nome della concorrenza, un’altra discarica”.

“Voglio avanzare una proposta ragionevole – fa sapere il vicesindaco – che non è una soluzione, ma un modo di affrontare l’emergenza senza aggravare eccessivamente il peso dei conti sulle famiglie: valutare la possibilità di portare i rifiuti all’estero, dove lo smaltimento ha costi assai più contenuti che in Italia. Il comune di Napoli invia i suoi rifiuti in Olanda, molti comuni del centro-nord li mandano in Austria o Ungheria, il comune di Roma ha emesso un bando in tal senso due anni fa per superare Malagrotta. Al comune partenopeo conviene, ad esempio, mandare i rifiuti nei Paesi Bassi piuttosto che smaltirli nel termovalorizzatore di Acerra. Si è più sentito parlare, forse, di immondizia bruciata per strada o di emergenza in quella città? Si tratta, ripeto, non di una soluzione, ma di affrontare l’emergenza senza strumentalizzarla per altri fini. Bisogna che prevalga il buon senso, che l’ATA venga convocata immediatamente, perché è l’unico organismo deputato a fare scelte di tale portata, e che, insieme, le istituzioni trovino una strada davvero percorribile. Le prove muscolari non servono e non aiutano, né può passare l’idea che la discarica sia per i comuni della Vallata un problema, invece per Ascoli, visti i guadagni, la soluzione dei problemi”.

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