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ASCOLI PICENO – Colpo di scena nei i rapporti tra la Fondazione Carisap e la banca Intesa San Paolo. In una conferenza stampa infatti, alla presenza di tutto il Consiglio d’Amministrazione, il Presidente della Fondazione Vincenzo Marini Marini ha annunciato di aver citato in Tribunale l’istituto di credito. Pomo della discordia è, dopo la cessione due anni fa delle quote Carisap Spa, il mancato passaggio di direzionalità che sarebbe dovuto avvenire ad Ascoli come d’accordo. Non essendo avvenuto questo trasferimento la Fondazione ha richiesto ad Intesa allora un incontro per rinegoziare l’accordo per poi, non avendo ricevuto risposta alcuna dopo quattro mesi, inviare un atto di citazione alla banca. Un gesto forte quello di rivolgersi al Tribunale, deciso sia per mettere a conoscenza le istituzione dei fatti che per cercare di smuovere una situazione che sembrava avviarsi verso lo stallo.

UNA DECISIONE PRESA PER LA COMUNITA‘ – Così il Presidente della Fondazione Marini Marini ha commentato l’atto deciso dal Consiglio d’Amministrazione : “Questa scelta non riguarda né la Banca dell’Adriatico né la Fondazione, la relazione tra Intesa San Paolo e tutta la comunità. Quando due anni fa vendemmo le nostre quote della Carisap Spa siglammo un accordo che si basava sostanzialmente su due principi, il primo era che la Carisap Spa diventasse il punto di riferimento societario di tutte le regioni dell’Adriatico, cosa che è avvenuta e ne siamo contenti. Il secondo aspetto ero lo spostamento ad Ascoli della direzionalità, non si pretendeva di tutti gli uffici ma di una parte, cosa che per una scelta di Intesa non è avvenuta. La citazione è stata l’extrema ratio per far sì che, un po’ come fece il Presidente della Regione Spacca che andò dalla Banca d’Italia per la vicenda Banca delle Marche, anche le nostre autorità politiche ed economiche si muovano affinché Ascoli mantenga la direzionalità. Il Tribunale ora, in tempi abbastanza brevi, deciderà se non accogliere la nostra istanza oppure se ordinare la rinegoziazione o un risarcimento economico. Il silenzio di quattro mesi da parte d’Intesa dopo la nostra richiesta di un incontro per rinegoziare l’accordo è stato agghiacciante, questa è una decisione presa per il territorio, non pretendiamo che Ascoli diventi una nuova Wall Street ma solo che il territorio ritorni a essere preso in considerazione“.

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