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MONTALTO DELLE MARCHE – “Non esistono ostacoli all’inserimento dell’entroterra piceno tra le aree interne che possono accedere alle risorse del Ministero dello Sviluppo economico. Neanche l’appartenenza dei Comuni a due diverse province, Ascoli e Fermo, rappresenta un problema”. Così il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha rassicurato i piccoli comuni dell’entroterra sulla questione aperta su finanziamento per la promozione e valorizzazione delle aree interne. Il convegno “Aree interne. Opportunità e crescita per il territorio” è stato un momento determinante soprattutto se si considera che l’area ascolana non rientrava nei parametri ministeriali.

LARGO AI PROGETTI – Da subito ci si è interrogati se il Piceno fosse in grado di fare rete e le parole di Spacca premono proprio su questo fattore. “È fondamentale presentare, tutti insieme gli enti interessati, progetti concreti, in grado di rispondere ad una rigorosa analisi di sostenibilità finanziaria. – spiega il presidente – Se si riuscirà a passare dalla narrazione a una forte progettualità, se si dimostrerà un buon livello di coesione tra Comuni, anche il Mise, arbitro unico, si convincerà. Da parte sua la Regione sosterrà con decisione gli enti interessati, affinché rientrino nei parametri fissati dal Ministero e possano candidarsi a sottoscrivere l’Accordo di Programma”.

DALLE PAROLE AI FATTI – Al convegno, accanto a Spacca, sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Montalto, Raffaele Tassotti, la presidente dell’Unione montana del Tronto, Maria Anna Perotti e il presidente dell’Unione montana dei Sibillini, Cesare Milani. Le due Unioni montane hanno illustrato nel corso della serata il lavoro di analisi delle criticità e di individuazione dei punti di forza dell’entroterra piceno, realizzato nel corso della fase di confronto. Ora, però, è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti per un concreto rilancio delle aree interne. Non ci sono, insomma, solo i 3 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Sviluppo Economico per le aree interne. A sostegno del Piceno, come per le altre zone appenniniche marchigiane, arriveranno parte dei 7 milioni di euro previsti dalla Regione nella Programmazione 2014-2020 dei Fondi Europei destinati alla coesione sociale e allo sviluppo, mentre si rimane in attesa delle ulteriori risorse dell’Unione Europea riservate alle misure agricole.

SU COSA PUNTARE? – “Quello che serve adesso è rafforzare la capacity building, lo sviluppo del capitale umano in grado di elaborare progetti concreti e fattibili. – chiosa Spacca – L’area appenninica picena ha dalla sua un’attrattività turistica e culturale dalle straordinarie potenzialità, ambiente e paesaggi carichi di opportunità, l’eccellenza agricola, enogastronomica, alimentare e forestale, e infine la possibilità di promuovere tali ricchezze attraverso il web grazie al potenziamento delle infrastrutture immateriali”.

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