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ASCOLI PICENO – Arrivano le prime dichiarazioni dopo l’assemblea Ata di sabato scorso che ha confermato la decisione assunta dal presidente della Provincia Paolo D’Erasmo di trasportare i rifiuti del Piceno nella discarica privata Geta, sita nell’Altro Bretta.

Qui il resoconto dell’assemblea dei sindaci.

La maggioranza dei sindaci del Piceno ha, infatti, espresso parere positivo alla proposta, dopo che l’Arpam aveva bloccato la possibilità di costruire un’ulteriore mini-vasca all’interno di Relluce.
“Se per l’ex presidente Piero Celani l’alternativa alla sesta vasca di Relluce poteva essere Fermo, con un costo per i rifiuti di 130 euro a tonnellata, D’Erasmo ha proposto la discarica di Geta (già attiva per rifiuti pericolosi) con un costo di 95 euro a tonnellata. Si tratta quindi di un costo inferiore di ben 35 euro per la comunità” si legge in una nota dei sindaci favorevoli alla proposta.

COSA CAMBIERÀ – Durante l’assemblea i sindaci hanno poi preso l’impegno di tentare di far abbassare le spese di gestione del trattamento dei rifiuti, anche se occorrerà studiarne il modo. Attualmente, infatti, si pagano circa 86 euro per ogni tonnellata di rifiuti, però all’attuale prezzo ci sarebbe da aggiungere una quota in virtù di un aumento previsto dall’Ascoli Servizi Comunali. In tale modo, pertanto, la cifra supererebbe i 95 euro della Geta.
Un altro punto vantaggioso della trattativa con la nuova discarica è che si pagheranno circa 56 euro di costi vivi, cioè 2 euro in meno rispetto ai circa 58 euro di Relluce. Il lieve aumento è determinato invece da un ulteriore trasporto dei rifiuti che, una volta trattati a Relluce, saranno spostati a Geta.

IL COMMENTO DI CANDUCCI – Da San Benedetto interviene, invece, l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci: “Con l’approvazione a maggioranza da parte dei Comuni facenti parte dell’ATA della proposta del Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo di conferire i rifiuti dei Comuni del Piceno, per un periodo di sei mesi, nella discarica privata sita in località Alto Bretta di Ascoli Piceno, il territorio ha ottenuto un duplice successo.
Innanzitutto ambientale perché si è riusciti a risolvere un’emergenza che poteva creare non pochi problemi al territorio sia se si fosse creata una sesta vasta nella discarica di Relluce, sito già ampiamente sfruttato per l’abbancamento e ormai giunto allo stremo delle proprie capacità, sia se si fosse deciso di trasportare i rifiuti nella discarica di Fermo. Per non parlare degli aumenti dei costi che queste due operazioni avrebbero portato. Infatti a settembre 2014 il gestore della discarica di Relluce, l’Ascoli Servizi Comunali, aveva comunicato ai soci di Picenambiente un aumento del costo di conferimento dei rifiuti di circa il 13 percento. Tradotto, il deposito di una tonnellata di rifiuti a Relluce sarebbe passato da 86,40 a 97,60 euro e, qualora si fosse creata una sesta vasta, i costi sarebbero schizzati a 105/110 euro. Mentre conferire a Fermo sarebbe significato raggiungere una spesa complessiva di 130 euro a tonnellata.
Oggi invece il costo sarà di 95 euro a tonnellata compreso il rimborso per il disagio ambientale, andando quindi a contenere i costi per i cittadini. E se guardiamo al costo netto di conferimento cioè quello senza ulteriori costi per disagio ambientale o trasporto, conferire a Relluce significava un esborso di 58 euro a tonnellata, mentre oggi alla Geta si spenderanno poco più di 56 euro.
Dunque grazie alla mediazione del Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo e alla compattezza di tutti i Comuni (ad eccezione di quello di Ascoli Piceno che si è astenuto e che in sede di assemblea ha chiesto un ulteriore contributo per l’asfaltatura delle strade e per disagio ambientale andando anche ad appoggiare la richiesta della sua partecipata Ascoli Servizi Comunale di aumentare di quasi 7 euro a tonnellata il costo del conferimento per non meglio precisate attività di pesatura e fatturazione), si è riusciti a fare l’esclusivo interesse dei cittadini: evitare un consistente aumento dei costi”.

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