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ASCOLI PICENO – Autopsia choc quella appena conclusa da parte dei sanitari dell’ospedale Torrette di Ancona: A. M., 53enne detenuto presso il carcere di Marino del Tronto, sarebbe morto perché massacrato di botte in cella.

LA NOTIZIA CHOC – L’autopsia condotta dal medico legale Adriano Taglabracci presso l’obitorio dell’ospedale Torrette è durata circa 4 ore. Poi la notizia choc: A.M. è morto in cella perché massacrato di botte. Sul suo corpo infatti sono state riscontrate la frattura di sei costole (dalla terza alla nona), l’infrazione alla milza, la frattura di una vertebra e quella del cranio.

COSA ERA SUCCESSO – L’uomo era stato trovato la notte di venerdì 13 febbraio in fin di vita nella propria cella e con una profonda lesione alla testa. Trasportato d’urgenza al Torrette di Ancona, il 53enne di Castel di Lama è morto pochi giorni dopo. Un suo compagno di cella, tunisino di 24 anni, era allora stato accusato di omicidio preterintenzionale: dalle prime ricostruzioni sembrava infatti che con una spinta veemente lo straniero avesse fatto sbattere la testa alla vittima. Oggi invece la nuova – terribile – scoperta.

GLI SCENARI FUTURI – L’autopsia ha infatti dimostrato come una semplice spinta non possa aver causato simili fratture in tutto il corpo. La Polizia Penitenziaria ha sequestrato uno sgabello in ferro che era nella cella: potrebbe essere l’arma del delitto con la quale il tunisino M.B.A. avrebbe ripetutamente colpito la vittima fino a lasciarlo quasi esanime. I risultati dell’autopsia verranno comunque depositati in Procura tra non prima di due mesi: solo allora si saprà davvero cosa è successo quel venerdì di Carnevale nella cella del carcere di Marino del Tronto. Lunedì prossimo intanto presso la chiesa di Villa S. Antonio si terranno i funerali della vittima.

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