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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’incendio del metanodotto di Mutignano, nel Comune di Pineto, ha posto di nuovo l’attenzione sull’impianto di stoccaggio gas di San Benedetto. Il comitato Ambiente e Salute del Piceno, con una nota, torna a puntare i riflettori sulla valutazione dei rischi collegati alla realizzazione dello stoccaggio e sottolinea “le criticità dell’impianto di superficie legata alla distanza delle abitazioni, sia la parte geologica come la liquefazione dei terreni e i rischi sismici”.

INCENDIO METANODOTTO MUTIGNANO – L’esplosione è si è verificata nella mattinata del 6 marzo in contrada Colle Cretone di Pineto. Pare che una frana abbia fatto crollare i tralicci che cadendo avrebbero danneggiato la condotta di gas metano. Sul fatto sta indagando la procura ma per ora non ci sono indagati. I testimoni parlano di un forte boato che si sarebbe sentito fino alla costa e tanti sono i video che hanno ripreso le fiamme alte alcune decine di metri. Tre edifici vicini all’esplosione sono stati distrutti e le famiglie sono stati evacuate. Otto persone sono state portate al pronto soccorso di Atri, per ustioni lievi e stato di shock.

COMMENTO DEL COMITATO – “Questo genere d’incidenti si verificano per una serie di combinazioni e di elementi pericolosi che creano un effetto domino là dove non vengono valutati correttamente i rischi”. Il comitato fa riferimento alla Seveso II che è una normativa europea che disciplina gli impianti a rischio di incidente rilevante e pone una serie di vincoli per impedire l’esposizione ai rischi della cittadinanza, dei loro beni e dell’ambiente circostante. “Il calcolo delle probabilità – continua la nota – anche se minime non escludono l’incidente catastrofico che potrebbero causare questo genere di impianti e non esistono limiti di possibilità che lo rendano accettabile. Nel nostro paese accadono incidenti di questa natura quando non si applicano le leggi che tutelano i cittadini e i territori o se vengono male applicate”.

STOCCAGGIO SAN BENEDETTO – Ambiente e Salute Piceno, sottolinea che il gasdotto di approvvigionamento dello stoccaggio di San Benedetto sarebbe collocato in piena zona abitata, e il gas in questione sarebbe compresso, mentre quello di Mutignano, essendo un gas per uso domestico, è decompresso. In più il comitato ricorda che la zona interessata per l’impianto era la Sentina, perché disabitata, mentre successivamente grazie “alla firma di solo 4 componenti del CTR, che parlarono poi di un errore banale”, venne rettificata in Agraria, zona abitata.

SI ATTENDE LA REVISIONI DELLA VIA – Il comitato attende l’intervento della Regione che potrebbe avviare il procedimento di revisione della Via (Valutazione di impatto ambientale). “Non osiamo neppure immaginare – conclude la nota – le conseguenze su uomini e beni di un eventuale incidente di tipo Mutignano nel contesto di San Benedetto. Restiamo sempre più convinti alla luce di queste ultime vicende della nostra posizione. L’impianto di stoccaggio è inutile, dannoso e estremamente pericoloso”.

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