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ASCOLI PICENO – Angela Velenosi rappresenterà l’imprenditoria delle Marche all’Expo 2015. Dal 1° maggio al 31 ottobre, la titolare e responsabile vendite della Velenosi Vini, sarà presente a Milano per raccontare la storia della sua azienda, divenuta leader nel settore. La peculiarità dell’imprenditrice ascolana è di aver compreso in fondo l’importanza della promozione, che non può avvenire dall’interno delle Cantine, e per questo è spesso in giro per il mondo. La comunicazione ufficiale per Expo le è arrivata qualche settimana fa, dal direttore generale del Padiglione Italia, Cesare Vaciago, con la seguente motivazione: ”Secondo le indicazioni della Regione individuiamo in lei un testimonial delle Marche nel mondo, e nella sua attività un caso di eccellenza del nostro sistema produttivo, che potrà costituire contenuto dell’attività di comunicazione di Padiglione Italia, a partire dal nostro web magazine”.

Per Angela Velenosi, l’Expo rappresenta un’opportunità per le Marche in tutti i suoi aspetti imprenditoriali e turistici, e sottolinea che dobbiamo essere tutti pronti per cogliere al meglio questa occasione.

Lei rappresenterà le Marche all’Expo di Milano, ed è imprenditrice e donna. Purtroppo non si può parlare ancora di un binomio scontato? “Mi dà un po’ fastidio la distinzione tra uomini e donne, bisogna valutare il progetto imprenditoriale, per dare una speranza alle persone che vogliono intraprendere lo stesso percorso. Tra tante aziende importanti hanno scelto la mia, perché c’è dietro una storia da raccontare: quella di un’imprenditrice di un territorio che è stato sfavorevole”.

Come mai sfavorevole? “Il sud delle Marche, il Piceno e il Fermano, hanno sofferto molto, nonostante si producesse più vino da noi, che in tutta la regione. In passato non ci sono stati imprenditori forti, questo era il territorio delle Cantine Sociali, che si impegnavano a garantire un reddito ai contadini, ma nulla di più. I vini che si producevano erano solo il Falerio e il Rosso Piceno ma non avevano alcuna denominazione. Solo da alcuni anni abbiamo investito sulle Docg del Pecorino e della Passerina. Mentre nel nord delle Marche, zona del Verdicchio, imprenditori privati come Fazi Battaglia, oltre al reddito, pensarono subito a investire in un brand”.

Il suo impegno nella promozione del brand “Consorzio Vini Piceni” è evidente: è la prima volta che la chiamiamo al telefono e la troviamo in Italia. Una volta, addirittura, ci ha risposto dalla Thailandia. Lei non si ferma mai… “E’ vero, non riesco a stare ferma. Purtroppo, proprio oggi, l’influenza mi ha fatto saltare una degustazione in Francia (ci sembrava strano averla trovata in Italia, ndr). Il nostro ondulato Piceno è tutto da scoprire e non ha nulla da invidiare neanche alla Toscana. Purtroppo il punto debole, lo ribadisco, è l’arretratezza, il fatto di non aver costituito da subito un brand”.

Come pensa di sopperire a questa mancanza? “Noi del Consorzio stiamo coinvolgendo sempre di più i giornalisti del settore enologico, ma anche turistico. Non si può scindere il prodotto dal territorio di provenienza”.

Tornando all’Expo, quali saranno i suoi impegni? “Abbiamo cominciato con appuntamenti mirati pre-expo, come la Bit di Milano. Sono in attesa del calendario con i miei appuntamenti. So già da ora, che dovrò raccontare la mia storia e mostrare il mio viso, accanto alle rappresentanze politiche marchigiane”.

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