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COMUNANZA – Le Marche Regione più longeva d’Italia. L’area dei Sibillini è quella dove il fenomeno è più alto. Molto dipende dall’alimentazione (ma non solo) ed uno dei segreti è la mela rosa. Un piccolo scrigno non solo di bontà ma anche di proprietà benefiche, racchiuse in questo prodotto che trova il suo habitat ideale proprio nella zona dell’entroterra a ridosso dei Sibillini. Mela rosa che sta diventando motore di un nuovo sviluppo agricolo, di una gastronomia locale tipica, di un’attrazione turistica crescente e soprattutto della possibilità di creare occupazione sia con la coltivazione che con i suoi tanti derivati. Se ne è parlato con l’esperto Luca Giacomozzi in una conferenza e laboratorio degustativo, che ha visto una straordinaria presenza di pubblico, organizzato da Slow Food Piceno, presso la Locanda del Gusto di Comunanza. Presenti oltre al responsabile Slow Food Piceno Nelson Gentili, sindaco e vice di Comunanza, Alvaro Cesaroni e Domenico Sacconi, il sindaco di Montedinove Antonio Del Duca, che ospita ogni anno “Sibillini in Rosa”, la più importante manifestazione d’Italia su questo prodotto (quest’anno 31 ottobre e 1 novembre), il presidente Cna Ascoli Luigi Passaretti.

LA MELA ROSA – Ha proprietà antiossidanti quattro volte in più rispetto alle altre tipologie di mele in commercio, grazie ad un’alta percentuale di quercetina presente soprattutto nella buccia. Quindi, svolge una importante funzione per rallentare l’invecchiamento e aiutare la prevenzione da alcuni tumori. In cucina è molto versatile, la dimostrazione è stata data dalla maestria della chef Anna Maria Ciocca con un menù, dall’antipasto al dolce, tutto a base di mela rosa, con dimostrazione di elasticità negli abbinamenti di vini diversi, dalla vernaccia di Serrapetrona in vinificazione al bianco ribona da vitigno autoctono maceratino, al passito come quelli proposti, nella serata, dalla Cantina Fontezoppa di Civitanova Marche. Il prodotto ha un trend di mercato molto positivo ed in continua crescita, tant’è che la domanda supera l’offerta. Buone possibilità di occupazione e reddito per chi produce (forti incentivi finanziari regionali per nuovi impianti) ma anche per chi realizza e commercializza derivati, alcuni già nati e sul mercato altri in fase di esserlo: non solo confetture, anche nelle varie combinazioni come quella mela rosa e tartufo dei Sibillini, ma anche birra, aceto e cosmetici a partire dalle creme.

 

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