Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – La sua figura è spesso idealizzata e non è legata solo agli scavi. L’archeologo viene di solito interpellato per eseguire degli studi preliminari propedeutici all’approvazione dei lavori pubblici nei centri storici. Di fatto svolge un lavoro di controllo e di tutela, ma spesso in Italia, viene usato come capro espiatorio quando spesso ci si trova davanti a inefficienze di progettazione. “Sembra che stiamo sul cantiere a guardare le ruspe – ci spiega l’archeologo Michele Massoni – in realtà svolgiamo un lavoro di monitoraggio per il quale occorre tanta attenzione”. Ascolano, moro, con occhiali e barba e dotato di grandi capacità comunicative, accompagnate da un sorriso spontaneo e una coinvolgente passione, Massoni ci ha permesso di fare un viaggio in quello che è il suo mondo lavorativo, che ultimamente lo ha condotto in uno dei siti più importanti al mondo. Quello di Pompei.

Come lavora un archeologo?
“Considero la mia impresa autonoma, una sorta di piccolo atomo sempre pronto a legarsi con altri. Lavoro in rete con altri colleghi, come Serena De Cesare, con la quale collaboro da 11 anni. Il nostro committente è generalmente il Comune – che cura poi l’aspetto logistico dei lavori – insieme alla Soprintendenza. La nostra presenza in cantiere serve proprio informare i due enti sullo stato delle cose, e per proporre una procedura lavorativa che verrà poi concordata con il Comune”.

La sua figura oggi, rispetto a quella di ieri?
“Spesso il lavoro dell’archeologo è ancora considerato molto accademico e distante dalle persone. Oggi si sta tentando di cambiare le cose e quando siamo su un cantiere cerchiamo di spiegare ai passanti quello che facciamo, perché lo facciamo, a che punto stanno i lavori. E chiediamo anche scusa per eventuali ritardi e disagi provocati. Per far sì che la gente si affezioni al nostro lavoro e ne capisca l’importanza, visto che di fatto acquisiamo dei dati sulla storia del posto. Se si pensa a l’Isis che oltre a uccidere esseri umani sta minando alla memoria dei popoli, distruggendo siti archeologici, si capisce ancor di più l’importanza di questi ultimi. E la memoria di un patrimonio tanto diffuso in Italia è da tutelare”.

E c’è ancora tanto da scoprire anche nel nostro territorio. Pensiamo a ciò che è venuto fuori ad Ascoli e San Benedetto…
“Decisamente. Penso a quando, monitorando i lavori pubblici di Ascoli Piceno, abbiamo scoperto che il capoluogo di provincia può vantare circa 3000 anni di storia e la presenza di una città romana di cui abbiamo rinvenuto 50 metri di strada. Mentre nel Paese Alto di San Benedetto abbiamo scoperto i resti di un insediamento romano”.

Oggi lavora in uno dei siti archeologici più famosi al mondo, quello di Pompei
“Il Dipartimento di Storia e Civiltà Antiche dell’Università di Bologna ha avuto la possibilità di lavorare in uno dei lotti della città di Pompei, e il professor Enrico Giorgi, ascolano anche lui, mi ha chiesto di collaborare nel suo gruppo formato da professionisti e studenti. Ciò è avvenuto grazie ai finanziamenti del Progetto Pompei, che si occupa della diagnosi dello stato del sito. In pratica, noi archeologi siamo chiamati a fare rilievi che poi verranno analizzati da ingegneri architetti e restauratori e questi ultimi metteranno in pratica quello che si è studiato”.

Come vede Pompei?
“Stiamo monitorando il Regio V, una zona a nord della città. Purtroppo si trovano molti intonaci esposti alle intemperie, strutture che si stanno sgretolando e si sente la mancanza di una squadra che si occupi della manutenzione ordinaria di tutti i giorni. Ma vista la grandezza del sito non basterebbero un centinaio di persone. In compenso ho la possibilità di entrare anche in case non aperte al pubblico che sono delle vere e proprie chicche”

Nella speranza che sia arrivati, finalmente, a un progetto a lungo termine per Pompei, che non si limiti a trovare dei reperti per poi riporli in un magazzino, ma che li riporti alla vita, auguriamo un buon lavoro al nostro archeologo ascolano.

(DA PICENO 33)

TAG: , , , , , , , ,