Articolo
Testo articolo principale

 

La riforma del lavoro, ormai nota come Jobs Act, va avanti. Il Governo ha approvato in via definitiva i decreti relativi alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro e riordino delle tipologie contrattuali e, in via preliminare, gli schemi relativi alle semplificazioni e al riordino degli ammortizzatori sociali. Questi interventi vanno ad aggiungersi ai provvedimenti approvati a marzo in materia di tutele crescenti e disoccupazione.

LE NOVITA’ DEL JOBS ACT – Il provvedimento è intervenuto incisivamente sulla disciplina del licenziamento, prevedendo per i nuovi assunti il definitivo superamento dell’art. 18. In particolare, in caso di licenziamento illegittimo la tutela reale costituita dalla reintegrazione nel posto di lavoro non sarà più garantita, se non in ipotesi eccezionali come, ad esempio, il licenziamento discriminatorio, orale o espressamente nullo. E’ prevista invece un’indennità economica, commisurata alla retribuzione del lavoratore e alla sua anzianità di servizio. Novità anche in tema di tutela della disoccupazione, con la nuova indennità Naspi, che va a sostituire l’Aspi e la mini Aspi, prevedendo dei requisiti unitari e ridotti nonché una durata maggiore dell’intervento. Introdotto anche un assegno di disoccupazione (Asdi) che va ad integrare la Naspi al suo termine e un’indennità particolare per i lavoratori co.co.co. e a progetto, denominata Dis.coll..

TUTELA DELLA GENITORIALITA’  – Un obiettivo del Jobs Act è quello di armonizzare maggiormente i tempi di vita e lavoro. La durata del congedo di maternità sarà flessibile in caso di parto prematuro o ricovero del neonato e vengono allargati i limiti di fruibilità del congedo parentale facoltativo. Quello retribuito al 30%, infatti, viene portato dai tre ai sei anni del bambino e quello non retribuito dagli 8 ai 12 anni. Prevista inoltre l’estensione delle tutele ai genitori adottivi e dei congedi per le donne vittime di violenza di genere.

DEMANSIONAMENTO – Per la prima volta viene smantellato il divieto di demansionamento rendendo possibile, in caso modifica degli assetti organizzativi aziendali e nei casi previsti dalla contrattazione collettiva, l’assegnazione del lavoratore a mansioni inferiori di un livello. Saranno anche possibili accordi individuali volti a modificare il livello di inquadramento e la retribuzione. Novità anche sul piano delle variazioni orizzontali: sarà possibile assegnare il lavoratore a qualsiasi mansione appartenente al proprio inquadramento, senza più la necessità di equivalenza tra vecchie e nuove mansioni.

TIPOLOGIE CONTRATTUALI – Il Jobs Act introduce una disciplina organica delle varie tipologie di contratto di lavoro subordinato: tra le novità più importanti c’è la soppressione di figure che hanno generato abusi di vario genere, quali il contratto a progetto e l’associazione in partecipazione. E’ stata apportata qualche modifica ai limiti di ricorso allo staff leasing e al lavoro accessorio.

SEMPLIFICAZIONE E AMMORTIZZATORI SOCIALI – Due gli schemi di decreto approvati in via provvisoria dal Governo: quello relativo alla razionalizzazione e semplificazione e quella in tema di cassa integrazione. Il primo istituisce l’Ispettorato nazionale del lavoro, sotto forma di agenzia unica, e l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Il secondo riduce la durata della cassa integrazione e riordina la disciplina dei relativi contributi.

TAG: , , , ,