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CASTEL DI LAMA – Manca veramente poco all’inizio del Festival della Cooperativa Ama – Aquilone che per il secondo anno apre le porte della comunità terapeutica. Per questa sua seconda edizione l’Ama–Aquilone presenta un’indagine sulla figura mitologica e sempre attuale dell’ “uomo nero” scomposta, analizzata e riletta per mezzo della teoria dei sei gradi di separazione di Stanley Milgram.

CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO? – La prima giornata del festival è dedicata al racconto del folle, l’immigrato, il diverso, l’ombra e la luce e quindi ai primi tre gradi di separazione. Ad aprire la lunga kermesse di ospiti, alle 17, lo psichiatra Peppe Dell’Acqua che ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare con Franco Basaglia fin dai primi giorni triestini, partecipando all’esperienza di trasformazione e chiusura dell’ospedale psichiatrico, e che presenterà “Non ho l’arma che uccide il Leone”, il diario fedele di quei giorni che hanno fatto la storia della psichiatria in Italia. In contemporanea la presentazione del libro “La lettera a Hitler” del giornalista, storico e scrittore Gabriele Nissim che nel 2000 ha fondato a Milano il comitato per la foresta dei Giusti – Gariwo Onlus con l’intento di ricordare le figure esemplari di resistenza morale. Sempre legato al tema dell’Uomo nero, alle 18.30 è in programma il reading dei Wu Ming 2 e Contradamerla con lo spettacolo “Surgelati”, opera a dieci mani per scrittore e gruppo rock. L’itinerario alla scoperta dell’Uomo nero, sempre alle 18.30, continuerà attraverso la lectio “Il fascino dell’ombra e i patti col diavolo” dello psicoterapeuta Claudio Widmann, uno dei più noti e fecondi autori nel panorama italiano della psicologia junghiana. Al racconto junghiano dell’ombra seguirà alle 19 la presentazione del documentario “Calma e gesso: in viaggio con Dondero” di Marco Cruciani, un tragitto di pensieri e di azioni da cui emerge uno spaccato di cronaca nazionale ed internazionale vissuto in prima persona dagli anni ‘50 ad oggi dal fotoreporter Mario Dondero. Contemporaneamente, alle 19, la luce prenderà il posto dell’ombra, grazie al terzo grado e allo scrittore e poeta Aldo Nove con il suo libro “Tutta la luce del mondo”, la biografia romanzata di san Francesco, vista attraverso gli occhi del nipote del Santo di Assisi.

IL RESTO DEL PROGRAMMA – Il Festival inoltre caratterizza questa sua seconda edizione con un approfondimento legato all’epopea del tatuaggio, da stigma a moda con la presentazione alle 18 del libro “Storia sociale dei tatuaggi” dell’antropologa Alessandra Castellani, oltre alla mostra fotografica “Le parole dentro” di Alessandro d’Angelo. Alle 19 sarà poi la volta della jam session con una carrellata di standard jazz dagli anni ‘20 ai ‘60 a cura di Matteo Mariani (violino), Roberto Marchetti (sax), Alessandro Olori (piano), Giacinto Cistola (chitarra), Pierpaolo Pica (basso), Dario di Giammartino (batteria). Chiude la prima giornata, alle 21.30, l’Orchestra di Piazza Vittorio in “ottetto” per l’occasione del Festival. All’interno delle due giornate, dalle 17 alle 21.30, gli spettacoli di Fof Circus Ama Festival edition con la Di Filippo Marionette, Ete Clown, gli acrobati del Duo Kaos, il giocoliere Giorgio Bertolotti e il mangiafuoco Raul Somarriba. Inoltre all’interno del festival è presente “Il Ristoro”, l’area con gli stand gastronomici dedicati ai prodotti del territorio.

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